“Vorrei incoraggiarvi ad andare avanti così: ancorati alle radici, alla memoria, e al tempo stesso ‘legati in cordata’, solerti nell’aiutarvi, per non cedere alla stanchezza e portare avanti insieme la fedeltà ai vostri buoni impegni e alla parola data”. Lo ha detto Papa Francesco stamani ricevendo in udienza ia soci dell’associazione nazionale Alpini.
Il Pontefice ha salutato gli anziani, “memoria vivente di dedizione eroica e di allenamento al sacrificio”, e i giovani, che “proseguono il cammino guardando verso l’alto, con l’andatura tenace e paziente del montanaro che sale i ripidi sentieri per guadagnare la vetta”. “E, da buoni Alpini – ha aggiunto -, sempre con il cuore e le braccia pronti a sostenere i compagni di cordata e a prendersi cura del creato, nostra casa comune, oggi ferita”.
Due le testimonianze che, secondo il Papa, l’associazione offre: fraternità e servizio. “È bello constatare che siete riusciti a camminare insieme per un secolo, dimostrando di essere una famiglia. Mi pare di poter dire che il segreto non stia solo nei valori che vi accomunano e nello spirito di gruppo che vi contraddistingue, ma soprattutto nel senso vivo dell’altruismo”. “Non si è Alpini per se stessi, ma per gli altri e con gli altri. Ed è bello che in questo senso vi proponete di ‘allargare la famiglia’, disponendovi a collaborare con altri: con i militari in servizio nell’Esercito, ma anche con varie organizzazioni benefiche – ha aggiunto il pontefice -. Oggi, nel soffocante clima di individualismo che rende indifferenti molti, c’è bisogno di ripartire da qui, di ritrovare l’entusiasmo di prendersi cura degli altri. È importante, è la vostra testimonianza”.