(da Firenze) “Una Carta importante in un momento tragico della storia dell’Europa, che ci rende ancora di più consapevoli nostra responsabilità di costruire e praticare il dialogo e la pace”. Così il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha definito la Carta di Firenze, siglata oggi dai 60 vescovi e 65 sindaci del Mediterraneo riuniti a Firenze. “Se vuoi la pace devi preparare la pace”, ha detto Gualtieri dal Nuovo Auditorium del Maggio Musicale Fiorentino, ribaltando il celebre detto latino: “il che significa – ha puntualizzato – non soltanto condannare la guerra, l’aggressione, chiedere che si fermino le armi o come sta dicendo la comunità di Sant’Egidio che Kiev sia una città aperta, oppure dire che bisogna rispondere con le sanzioni e tutti mezzi di cui dispone la comunità internazionale per fermare l’aggressione”. “Siccome sappiamo che la pace non né solo assenza di guerra – la tesi di Gualtieri – questa cooperazione tra sindaci ed esponenti religiosi deve portare a restituire alle città un ruolo da protagonista di costruttori ponti e di sviluppo sostenibile e inclusivo, per affrontare insieme le grandi sfide del mondo di oggi”. “Se le città del Mediterraneo realizzano ponti di cooperazione, di dialogo interreligioso, di costruzione di un percorso insieme per l’educazione e la cultura, possiamo dare concretamente un contributo alla difesa e alla preparazione della pace”, ha affermato il sindaco di Roma, anche di fronte “alle immagini drammatiche dell’Ucraina di fronte all’inaccettabile invasione della Russia”, mentre “in altre zone del Mediterraneo assistiamo al virus della guerra e dei muri”. Costruendo “ponti e relazioni”, ha concluso Gualtieri, le città del Mare Nostrum possono giocare un ruolo attivo “nel raggiungimento di obietti di sviluppo sostenibile e inclusivo, condizione della costruzione di una pace robusta e duratura”.