(da Firenze) “Le immagini che arrivano dall’Ucraina ci rattristano e ci preoccupano fortemente e ora più che mai non vogliamo perdere la speranza che gli sforzi diplomatici messi in campo in questi giorni di tensione possano porre fine al più presto agli attacchi iniziati ieri”. Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, aprendo oggi a Palazzo Vecchio l’incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo, che si svolge parallelamente a quello dei vescovi nel Convento di Santa Maria Novella. “Permettetemi di introdurre questi lavori con un saluto alla Città di Kiev, città che è unita a Firenze da cultura, arte e storia e da un gemellaggio siglato nel 1967, dall’allora Sindaco Bargellini”, ha proseguito Nardella, chiedendo ai circa 60 vescovi presenti di “osservare un minuto di silenzio per le vittime di queste ore e per chiedere tutti insieme il cessate il fuoco immediato e ritornare alla diplomazia per un negoziato di pace a oltranza”. “Proprio lo scorso anno, in questo periodo, in questo Salone, accoglievamo una delegazione di Kiev, con il sindaco Vitaliy Klitschko, che ci aveva fatto dono di una statua del poeta Taras Shevchenko riaffermando, proprio in quella sede, che dalla crisi pandemica saremmo usciti dall’emergenza attraverso la cultura e l’unione di popoli”, ha ricordato il sindaco del capoluogo toscano, che ha poi rivelato: “Ho molto pensato nelle ultime ore al paradosso di questi giorni. Nello stesso momento in cui navi di profughi sono ancora ferme nel Mediterraneo, con famiglie, donne, bambini, in attesa di un porto che li accolga, proprio in quel Mare le portaerei della Russia, della Nato, dell’Europa e navi cariche di missili attendono in una strategia della tensione che speravamo la storia avesse ormai superato”. “Per questo l’eredità straordinaria di Giorgio La Pira, che negli anni ’50 qui promosse per primo il dialogo interculturale e religioso tra le città del Mediterraneo, ci spinge da Firenze a rivolgere un appello corale e accorato di pace e democrazia per la vicina Ucraina e per tutti i territori minacciati da conflitti. Fermatevi! Chiediamo alla Russia di mettere fine a questa invasione e a questi attacchi. Fermate la guerra! Fermatela ora!”.