I venti di guerra che soffiano nell’Est Europa chiamano a una riflessione e a un maggiore impegno per la pace. Anche la diocesi di Brescia rivolge un accorato appello a tutte le persone di buona volontà, perché elevino preghiere a Dio onnipotente, affinché ogni azione e iniziativa politica sia al servizio della fratellanza umana. È quanto si legge in una nota diffusa dall’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali. “Accogliamo e rilanciamo l’invito del Papa per vivere il 2 marzo, il mercoledì delle Ceneri, una Giornata di preghiera e di digiuno per la pace”, prosegue il testo, nel quale si auspica che “la Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra”.
Mercoledì 2 marzo, dalle 12.30 alle 13.30, il vescovo diocesano, mons. Pierantonio Tremolada guiderà la preghiera per la pace in cattedrale. Inoltre, il presule chiede ai fedeli e alle parrocchie di invocare la pace, sia personalmente sia durante le celebrazioni liturgiche, con la preghiera da lui composta: “O Dio della pace, fonte di ogni bene, Padre della misericordia, tu che in Cristo Gesù ci hai benedetto e desideri per noi la pienezza della vita, liberaci dalle tenebre della guerra. Dona a tutti pensieri di pace, dona la sapienza del cuore, che tiene vivo il dialogo, che ricerca soluzioni eque e mira al bene di tutti. Il tuo Santo Spirito, sorgente d’amore, ci difenda dal male, dalla tentazione della violenza e dall’illusione della sua efficacia. Veglia, o Padre Onnipotente, sui destini del mondo, liberaci dall’ombra della morte e dirigi i nostri passi sulla via della pace”.
Alla preghiera si unisce un appello all’accoglienza. La Chiesa bresciana, infatti, chiede alle comunità che “si rendano disponibili ad accogliere persone in fuga dalla guerra e in cerca di protezione. Più volte – viene sottolineato – Papa Francesco ha affermato che rispetto a migranti e richiedenti asilo ‘la nostra comune risposta si potrebbe articolare attorno a quattro verbi fondati sui principi della dottrina della Chiesa: accogliere, proteggere, promuovere e integrare’. È sull’urgenza di accogliere, che confidiamo che ogni comunità possa valutare la disponibilità di spazi adeguati per l’accoglienza che sarà gestita da Caritas diocesana, tramite la cooperativa Kemay. L’appello è aperto a tutti gli uomini e donne di buona volontà che vorranno condividere questo cammino di costruzione di pace”.