Ucraina: mons. Salvi (Perugia), “vicini al popolo ucraino con preghiera e gesti concreti”

“La drammaticità della situazione, che stiamo vivendo per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, pone delle domande ed apre prospettive e scenari molto pesanti non solo per l’economia mondiale, a cui tutti facciamo attenzione, ma soprattutto per il livello del dramma umano vissuto dal popolo ucraino. Nonostante gli sforzi diplomatici di queste ultime settimane, l’invasione russa, di fatto, ha determinato un’accelerazione degli avvenimenti bellici che al momento sembrano incontrollabili”. A sottolinearlo è il vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, mons. Marco Salvi, nel far giungere alla numerosa comunità ucraina (circa 5mila persone) che vive in Umbria la vicinanza spirituale e la solidarietà concreta della Chiesa diocesana. “La nostra Chiesa è da sempre accanto a questa comunità ed oggi ancora di più facciamo sentire il nostro affetto e la nostra vicinanza. Abbiamo indetto per domenica 27 febbraio, accogliendo convintamente l’appello di papa Francesco e della Cei, a recitare assemblearmente la preghiera per la pace al termine di ogni santa messa”. Mentre, aggiunge mons. Salvi, “mercoledì delle Ceneri, il 2 marzo, tutti i credenti sono invitati a una giornata di digiuno e di preghiera per la pace secondo l’intenzione del Santo Padre”. Inoltre, “la prossima settimana sarà promossa una veglia di preghiera diocesana nella cattedrale di San Lorenzo presieduta dal nostro cardinale, di cui daremo presto notizia, alla quale dovranno essere rappresentate tutte le unità pastorali, gli Istituti di vita consacrata, i movimenti ed associazioni ecclesiali. La pace comincia da ciascuno di noi ed essere capaci di costruirla significa fare del bene a tutto il mondo”.
Per quanto riguarda i segni concreti di solidarietà alla popolazione ucraina martoriata dalla guerra, evidenzia mons. Salvi, “aderiamo ai progetti che si appresta a mettere in campo la rete internazionale della Caritas, mentre per i cittadini ucraini che vivono nella nostra comunità e sentono tutto il peso delle difficoltà dei loro cari in Ucraina, la Caritas ed altri organismi socio-caritativi diocesani sono già operativi per accogliere le loro richieste di aiuto”.

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