“Abbiamo accolto la notizia dell’impossibilità di Papa Francesco di poter venire a Firenze con grande dispiacere e dolore ma nutriamo la speranza che il Pontefice possa riprendersi quanto prima perché abbiamo bisogno di un Papa in forma. Al Santo Padre l’augurio perché possa riprendere presto e bene la sua attività ordinaria e seguire gli impegni previsti in agenda”. Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, parlando ai giornalisti a margine del forum dei sindaci del Mediterraneo cominciato oggi a Firenze, in concomitanza con quello dei vescovi. Commentando la notizia che il Papa si è recato all’ambasciata russa presso la Santa Sede, in via della Conciliazione, “perché preoccupato per la guerra”, Nardella ha detto di “confidare nell’azione diplomatica del Papa. C’è rimasto solo il Pontefice. È un gesto molto importante che ci dice che non si può interrompere il filo del dialogo nemmeno nel momento peggiore del conflitto e nemmeno con i responsabili di ciò che è successo. Dobbiamo sperare che qualcosa cambi e che si apra il negoziato così come chiesto dal presidente ucraino e come. Forse, ha fatto capire il ministro degli Esteri russo, Lavrov. Ora è il tempo di fermare le armi fino al raggiungimento di un accordo pacifico”. L’assise dei sindaci si è aperta con un minuto di silenzio per le vittime della guerra ucraina. L’attacco russo all’Ucraina, ha spiegato il sindaco, “è stato al centro dei lavori. I sindaci hanno chiesto con forza la fine immediata conflitti e ogni ostilità e l’inizio di un negoziato per la pace ad oltranza”. A riguardo Nardella ha riportato la testimonianza del sindaco di Sarajevo, Benjamina Kari: “Sosteniamo Kiev perché Sarajevo sa bene cosa significa subire un assedio: quello che noi abbiamo sofferto è stato il più lungo della storia. La diplomazia delle città è diventata un fattore chiave”. “Durante i lavori – ha aggiunto Nardella – abbiamo inviato una lettera ai sindaci di Mosca e Kiev, quest’ultima legata a Firenze dal 1967, da un gemellaggio per chiedere loro di raccogliere questo appello per la pace. Le città non hanno eserciti, ma sono fatte per vivere di pace e per la pace. Io credo che le città possano convincere le parti in lotta a fermarsi”. Il sindaco si è detto preoccupato per l’emergenza umanitaria che si è oramai aperta e ha lanciato un appello alla comunità internazionale affinché intervenga. Concetto ribadito anche durante il suo intervento al Forum nel quale il sindaco ha chiesto all’Ue di non “restare silente. Le immagini che arrivano dall’Ucraina ci rattristano e ci preoccupano fortemente e ora più che mai non vogliamo perdere la speranza che gli sforzi diplomatici messi in campo in questi giorni di tensione possano porre fine al più presto agli attacchi iniziati ieri”. Purtroppo, ha ravvisato il primo cittadino di Firenze, “l’Europa delle sanzioni sembra essere più forte di quella della diplomazia e della politica. Avrei preferito vedere l’Europa avviare dei negoziati molto molto tempo prima. Avremmo dovuto essere più determinati e tenaci nel perseguire la politica dell’allargamento, perché dove arriva l’Europa arriva la pace, dove non arriva il rischio di dispute e conflitti è maggiore. Spero che l’Europa si faccia sentire più di prima anche su temi come le migrazioni. Non possiamo andare avanti senza una strategia e una voce chiara e un impegno univoco da parte europea. Ce lo chiedono i sindaci del Mediterraneo che nelle loro città vivono il tema dei migranti. Sui migranti l’Europa è troppo fragile ed esitante. Speriamo non lo sia anche con l’Ucraina. Senza una politica illuminata e un impegno concreto delle Istituzioni europee a favore dello sviluppo e della coesione delle Nazioni e dei popoli del Mediterraneo, l’Europa sarà più debole e più divisa”. Intanto tra i sindaci del Mediterraneo prende corpo il progetto di una Università Mediterranea, annunciato durante i lavori da Romano Prodi e che il sindaco Nardella proporrà a nome di tutti i sindaci del Mediterraneo domani ai vescovi durante la seduta comune affinché lo consegnino al Papa in una occasione successiva.