“Chiediamo l’immediato cessate il fuoco e la conseguente protezione assoluta dei civili, coloro che pagano il prezzo più alto ad ogni follia bellica “. Lo afferma Un Ponte per, Ong italiana attiva nella costruzione della pace sin dal 1991 in Iraq: “Chiediamo che l’Italia e l’Europa, secondo i principi della neutralità attiva, non si fermino alla condanna dell’invasione ma mettano in campo una azione diplomatica a tutti i livelli, tesa all’immediato cessate il fuoco, alla creazione di una zona smilitarizzata e all’apertura di un negoziato sotto l’egida dell’Onu, in cui si arrivi sul serio ad un sistema di sicurezza condiviso. Chiediamo che l’Onu, messa ai margini dall’insensata espansione dei patti militari e dalle violazioni del diritto internazionale figlie del ricorso alla guerra per la risoluzione delle controversie internazionali, diventi l’attore principale della Comunità internazionale in un mondo sempre più multilaterale”. “Per i costruttori di ponti e le operatrici di pace oggi è un giorno triste e difficile – concludono -. Non dobbiamo demordere, perché non c’è nulla di più lungimirante che la ricerca della pace. Scendiamo in piazza, mobilitiamoci. Non facciamoci azzittire dal fragore delle bombe e dalle logiche di potenza”.