“Anche la nostra Chiesa diocesana deve trovarsi pronta e convinta a fare suo l’appello del Papa che accompagnerà con il massimo della disponibilità, nella convinzione che la preghiera è l’arma più efficace che possiedono i cristiani, depositari come sono della beatitudine che Gesù stesso ha riservato agli operatori di pace. Sono pertanto a chiedere che si promuovi e si intensifichi in tutta la Diocesi la preghiera per la pace, sia a livello individuale che comunitario”. Lo ha scritto il vescovo di Trieste, mons. Giampaolo Crepaldi, alla comunità diocesana “con un vivo sentimento di crescente preoccupazione per quello che sta succedendo in Ucraina dove, in una situazione già gravemente provata dalla pandemia da Covid-19, ha cominciato ad aggirarsi lo spettro mortifero della guerra”. Ricordando l’appello rivolto ieri da Papa Francesco nell’udienza generale con il quale ha invitato a fare del prossimo 2 marzo, mercoledì delle Ceneri, una Giornata di digiuno e di preghiera per la pace, il vescovo chiede alla comunità diocesana che “a partire da domenica 27 febbraio fino al 2 marzo, si dedichi alla pace una intenzione nella preghiera dei fedeli”, “si reciti il Santo Rosario ogni giorno, soprattutto nei santuari mariani della diocesi, per la pace” e “si riservi nell’arco della settimana un’ora di adorazione eucaristica per la pace”. Inoltre, mons. Crepaldi ha disposto che, a partire da sabato 26 febbraio, la cappella di Cavana, dedicata alla Madre della Riconciliazione, “sia lo spazio pubblico cittadino dedicato alla preghiera per la pace in Ucraina e in Europa”. “Anche la Santa Eucaristia che ogni domenica viene celebrata in rito orientale nella chiesa del Seminario per la comunità ucraina triestina – a cui va la nostra vicinanza e solidarietà cristiane – sarà dedicata alla pace”, conclude il vescovo.