“I vescovi del Mediterraneo hanno deciso di terminare i lavori di questo pomeriggio alle ore 17.30 per potersi recare nella Basilica di Santa Maria Novella per un momento di adorazione eucaristica e di preghiera silenziosa per la pace”. A dichiararlo è il direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale italiana, Vincenzo Corrado. I 60 vescovi, provenienti da 20 Paesi che partecipano all’incontro dei sindaci e dei vescovi sul Mediterraneo, in corso a Firenze fino al 27 febbraio, si riuniranno nella basilica adiacente al loro luogo di incontro e di lavoro per invocare la pace in Ucraina, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. “Occorre evitare in ogni modo che la religione alimenti le ragioni della guerra”, aveva detto il card. Giusppe Betori, arcivescovo di Firenze, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla guerra in Ucraina, nel briefing di oggi. “E questo avviene – ha proseguito il cardinale – solo quando la religione non si trasforma in fondamentalismo e non diventa strumento di populismi e nazionalismi. Va rifiutata ogni pretesa di annessione da parte di qualsiasi potere politico”. “In quanto credenti – ha affermato ancora Betori – la prima azione che dobbiamo fare è quella della preghiera. La pace non è qualcosa che gli uomini costruiscono, è un dono che ricevono da Dio. Noi non siamo capaci di fare la pace, noi siamo capaci di fare la guerra. Se siamo accoglienti, riceviamo da Dio il dono della pace”. La mattinata di oggi è cominciata con i vescovi del Mediterraneo che avevano espresso “preoccupazione e dolore” per lo scenario drammatico in Ucraina e “vicinanza alle comunità cristiane del Paese”. I vescovi riuniti a Santa Maria Novella hanno inoltre accolto l’invito di Papa Francesco a vivere il 2 marzo una Giornata di digiuno e preghiera per la pace, facendo “appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche perché tacciano le armi”. “Ogni conflitto porta con sé morte e distruzione, provoca sofferenza alle popolazioni, minaccia la convivenza tra le nazioni. Si fermi la follia della guerra!”, si legge nella nota dei vescovi del Mediterraneo, che “conoscono bene questo flagello e per questo chiedono a una sola voce la pace”.