La pandemia di Covid-19, – le cui conseguenze sociali saranno in grado di accrescere forme radicali eterogenee ed esaltare la violenza associata a movimenti complottisti e aderenti a ideologie estremiste – e la vittoria dei talebani in Afghanistan, il cui grande risultato si è imposto quale leit motiv della narrativa jihadista a livello globale: sono questi i due sviluppi destinati a influenzare lo scenario internazionale anche nel 2022 a testimonianza del fatto che “il terrorismo si adatta, si evolve e viene condizionato da eventi che hanno la capacità di stimolare la condotta di azioni violente nel nome di un’ideologia che ne giustifica metodi, obiettivi e finalità”. È questa una delle conclusioni cui giunge #ReaCT2022, il 3° Rapporto sul Radicalismo e il Contrasto al Terrorismo in Europa (www.osservatorioreact.it), presentato oggi sul canale Web di Formiche.net. Ad aprire i lavori il Presidente del Copasir, Adolfo Urso, Claudio Bertolotti, Direttore Osservatorio ReaCT, Chiara Sulmoni di Start InSight, Andrea Molle, Chapman University, Usa, Matteo Bressan del Sioi, Diego Parente, Direttore del Dcpp, Polizia di Stato. A moderare Flavia Giacobbe, direttore Formiche). Un evento patrocinato dal Ministero della Difesa. In generale, ha affermato Bertolotti, Direttore Osservatorio ReaCT, “l’Occidente guarda oggi con preoccupazione all’esaltazione jihadista, dall’Africa all’Afghanistan. Lo Stato Islamico non è più in grado di dirigere terroristi verso l’Europa poiché la perdita di territorio, risorse finanziarie e reclute ha ridotto notevolmente le sue capacità operative. La minaccia comunque rimane significativa ed è dovuta alla disponibilità e alle azioni di ‘lone actors’ e ‘self starters’ senza un legame diretto con l’organizzazione ma mobilitati da narrative jihadiste globali”. I rischi connessi agli “attacchi emulativi” sono alti: “il 56% degli eventi nel 2021 rientra in questa categoria”, secondo il database di START InSight. Ci sono poi nuovi radicalismi e altri terrorismi alimentati dall’effetto pandemico. Il fenomeno NoVax, per Bertolotti, “rappresenta la punta di lancia del complottismo militante che sta rapidamente sostituendo il radicalismo religioso come prima causa di preoccupazione per la sicurezza nazionale”. Il Global Peace Index (GPI) 2021, che misura l’impatto di una serie di indicatori sulla “pacificità” delle nazioni, citato nel #React, mostra che il Covid-19 ha portato nuove tensioni: “fra il gennaio del 2020 e l’aprile del 2021, sono stati registrati oltre 5.000 eventi violenti legati alla pandemia. L’impatto economico, sociale e anche psicologico delle diverse misure messe in atto per contenere la diffusione del virus ha contribuito a creare le condizioni per l’avanzata degli estremismi e l’adesione di un numero sempre maggiore di sostenitori e militanti alle varie cause, incluse le teorie complottiste, di natura politica, identitaria, anti-tecnologica, NoVax, che possono trovare eco in movimenti di protesta antigovernativi e azioni dimostrative come, ad esempio, le decine di attacchi vandalici nei confronti delle antenne 5G sospettate di propagare il Covid-19; le operazioni di disturbo presso i centri di vaccinazione; le minacce a scienziati e politici ma anche, come riportato in Italia, a negozianti e ristoratori che richiedevano di esibire il Green Pass. Sempre più spesso, sulla rete e nelle piazze convivono e si sovrappongono orientamenti diversi che convergono temporaneamente su cause e battaglie comuni e/o con lo scopo di accrescere la propria visibilità e base di sostenitori”.
L’Osservatorio sul Radicalismo e il Contrasto al Terrorismo – ReaCT, promotore del Rapporto, è un tavolo tecnico – accademico istituito nel 2019 che unisce “la competenza professionale e operativa con la ricerca accademica e lo studio sul campo: una realtà non a scopo di lucro, composta da accademici, ricercatori, esperti, operatori, tecnici, finalizzata a promuovere gli studi, le ricerche e la discussione attorno al tema della radicalizzazione e del terrorismo in Europa. L’Osservatorio focalizza la propria attività sulla riflessione attorno alle iniziative e ai programmi di prevenzione del radicalismo, al contrasto al terrorismo, con attenzione alle politiche di difesa e sicurezza dei paesi Ue e Nato, impegnati nel confronto con nuove potenziali minacce.