“Seminare il bene per gli altri ci libera dalle anguste logiche del tornaconto personale e conferisce al nostro agire il respiro ampio della gratuità, inserendoci nel meraviglioso orizzonte dei benevoli disegni di Dio”. A garantirlo è il Papa, che nel messaggio per la Quaresima osserva che “la mietitura più vera è quella escatologica, quella dell’ultimo giorno, del giorno senza tramonto. Il frutto compiuto della nostra vita e delle nostre azioni è il frutto per la vita eterna, che sarà il nostro tesoro nei cieli”. Gesù stesso, ricorda infatti Francesco, “usa l’immagine del seme che muore nella terra e fruttifica per esprimere il mistero della sua morte e risurrezione; e San Paolo la riprende per parlare della risurrezione del nostro corpo”.