(da Firenze) In occasione dell’incontro “Mediterraneo frontiera di pace 2022”, che vede i vescovi e i sindaci del Mediterraneo riuniti a Firenze, in attesa dell’arrivo di Papa Francesco per la giornata conclusiva del 27 febbraio, è aperta al pubblico del Museo dell’Opera del Duomo la mostra “Le tre pietà di Michelangelo. Non vi si pensa quanto sangue costa”. Per la prima volta un’esposizione mette a confronto, vicina l’una all’altra, nella sala della Tribuna di Michelangelo del Museo, l’originale della Pietà Bandini, di cui è da poco terminato il restauro, e i calchi della Pietà Vaticana e della Pietà Rondanini provenienti dai Musei Vaticani. A cura dei direttori dei Musei Barbara Jatta, Sergio Risaliti, Claudio Salsi, Timothy Verdon, la mostra è un progetto che vede eccezionalmente coinvolti i Musei Vaticani, il Museo dell’Opera del Duomo, il Museo Novecento di Firenze, il Castello Sforzesco di Milano e le istituzioni dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Comune di Firenze, Comune di Milano e Fabbrica di San Pietro. Collocate una vicina all’altra, le tre Pietà offriranno l’opportunità di studiare l’evoluzione dell’arte di Michelangelo nonché la sua maturazione spirituale, dalla prima giovinezza – quando a Roma scolpì per l’antica San Pietro l’opera ora nella navata laterale nord della basilica – alla sua ultima stagione, quando, ormai vecchio, mise mano alla Pietà oggi a Firenze e poi alla Pietà Rondanini conservata a Milano. “Si tratta – hanno ricordato i promotori dell’iniziativa nella conferenza stampa di presentazione – di un percorso lungo più di cinquant’anni, che conduce dall’ambizione del giovane che scolpì il proprio nome sul petto della Madonna della versione vaticana, all’immedesimazione personale dell’anziano artista, che in quella del Museo dell’Opera raffigura se stesso nelle sembianze di Nicodemo”. Vicino alla propria morte, infatti, Michelangelo meditava profondamente sulla Passione di Cristo, come egli stesso fece capire in un coevo disegno della Pietà, donato alla marchese di Pescara Vittoria Colonna, dove scrisse la frase dantesca: “Non vi si pensa quanto sangue costa (Paradiso XXIX, 91). Risultato sublime di questa meditazione spirituale fu l’esecuzione della Pietà Rondanini, la cui estrema bellezza rifulge nel tramonto della figura. Nel prossimo autunno i tre calchi in gesso delle Pietà originali saranno esposti a Milano nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale in un nuovo allestimento appositamente progettato. In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo realizzato da Silvana Editoriale con saggi e schede dei curatori Barbara Jatta (direttore dei Musei Vaticani), Sergio Risaliti (direttore del Museo Novecento Firenze), Claudio Salsi (direttore dell’Area Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici), Timothy Verdon (direttore del Museo dell’Opera del Duomo a Firenze) e di altri studiosi.