(da Firenze) “Ripartire da Firenze significa, concretamente, ripartire da Giorgio La Pira, perché nel suo pensiero e nella sua sua azione c’è la radice dell’interpretazione sociale del cristianesimo”. Lo ha detto il card. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, nel primo briefing dell’incontro dei vescovi e sindaci del Mediterraneo, in corso a Firenze fino al 27 febbraio. Quella del “sindaco santo”, quindi, “è l’orizzonte entro cui si collocano i vescovi che parlano come stare da credenti nella città”. Betori ha fatto riferimento ad un fascicoletto di appunti di Giorgio La Pira, emerso dall’archivio della Fondazione che porta il suo nome, dai quali l’autore aveva in mente di far nascere un libro, “In aedificationem corporis Christi”, di cui è disponibile l’indice. Negli appunti, sono ricapitolati vent’anni di storia della città di Firenze e l’impegno di La Pira nella città a partire dall’Eucaristia. “Rivelare il mistero del cristianesimo e operare per l’edificazione del corpo di Cristo”, il “programma” lapiriano, a partire dall’esperienza di San Procolo, dove La Pira radunava i poveri per la messa. “Edificare il corpo di Cristo e qu questa roccia edificare la città dell’uomo”, l’obiettivo e l’indicazione di Giorgio La Pira, ispirazione anche oggi per costruire l’idea della cittadinanza in senso cristiano. E proprio a Giorgio La Pira, nella basilica di San Marco, sarà dedicato uno degli incontri in programma oggi pomeriggio per dare la possibilità ai delegati di prendere contatto con altrettanti luoghi significativi della città di Firenze. Il secondo, nella basilica della Santissima Annunziata, sarà dedicato ad alcune figure significative del Novecento fiorentino: il cardinale Elia Dalla Costa, don Giulio Facibeni, don Lorenzo Milani, don Divo Barsotti. Nella Sala capitolare della basilica di Santo Spirito è in programma, invece, un incontro sulle esperienze in atto di ecumenismo e dialogo interreligioso. Nella basilica di San Lorenzo, infine, si parlerà del servizio della carità a Firenze.