(da Firenze) “La stabilità e la pace si organizzano nelle istituzioni, ma si costruiscono nel contrasto quotidiano alle diseguaglianze, all’odio e all’ignoranza”. Ne è convinto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, che nel suo intervento alla prima giornata dell’incontro dei vescovi ne sindaci del Mediterraneo, da Firenze, ha citato le “politiche di integrazione e vicinato” e gli “investimenti strutturali: tutti processi che favoriscono la crescita e lo sviluppo”. “Alcuni progetti incidono direttamente sulla vita nelle città”, ha sottolineato il premier: “migliorano la qualità delle abitazioni, programmano lo sviluppo urbano, favoriscono la costruzione di nuove infrastrutture. Altri contribuiscono a tutelare la natura e la biodiversità, come i progetti di conservazione finanziati dall’Unione europea, anche grazie alla collaborazione tra università e centri di ricerca”. “Le autorità civili e religiose hanno un ruolo fondamentale nel coltivare un senso di responsabilità diffuso senza il quale questi progetti non possono avere successo”, la tesi di Draghi: “Per affrontare, nel breve e nel lungo termine, i problemi e le vulnerabilità del Mediterraneo”. “Nei secoli la vita mediterranea è andata avanti grazie a interazioni reiterate e frequenti tra le sue città e i suoi popoli”, ha osservato: “Il frutto di questi collegamenti, che possiamo chiamare cultura mediterranea, offre ancora oggi un terreno comune a laici e religiosi. Questa responsabilità condivisa ci richiama a proteggere il mare e tutto il patrimonio naturale. A custodire la bellezza delle città mediterranee, la loro spiritualità e modernità. A fornire nuove opportunità a chi cerca lavoro e maggiore rappresentanza ai giovani e alle donne. Ci impone di tutelare la pluralità delle nostre identità, di favorire il dialogo tra culture diverse e tutelare le minoranze, etniche e religiose. Sono i nostri diritti e i nostri doveri come abitanti del ‘Grande mare’. Il nostro impegno per un Mediterraneo giusto, di pace, di libertà. In momenti di crisi dobbiamo ancor più difendere i valori in cui crediamo e che ci guidano. La convivenza, la fratellanza, la tolleranza che celebriamo in questo incontro devono realizzarsi anche oltre i confini della regione in cui viviamo”.fi