“Le due anime – ecclesiale e civile – si ritroveranno, si confronteranno e assumeranno anche impegni concreti, nello stile del Documento di Abu Dhabi. È urgente, infatti, far emergere un bene comune del Mediterraneo, costruendo il quale si pone un tassello determinante e imprescindibile per l’intera famiglia umana”. Così il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, in un editoriale sul numero di “Famiglia Cristiana” da domani in edicola, dedicato all’incontro “Mediterraneo frontiera di pace” che si apre oggi a Firenze. “Tutti – prosegue – ci sentiremo e saremo coinvolti. In una parola, tutti ci sentiremo impegnati a far crescere segni concreti di speranza”.
Nel richiamare la consegna affidata da Papa Francesco al termine del primo incontro “Mediterraneo frontiera di pace”, tenuto a Bari nel febbraio 2020, Bassetti osserva: “L’eco di quelle parole ha continuato a risuonare nelle mie orecchie, ma soprattutto nel mio cuore, indicando un percorso da dover proseguire. Non nascondo che mi sono sentito accarezzato e sostenuto dal sindaco ‘santo’ Giorgio La Pira”. Dalla sua ispirazione, spiega il presidente Cei, è nata l’idea di convocare un nuovo incontro, “questa volta a Firenze, dal 23 al 27 febbraio, per riprendere il filo di una riflessione che continua a essere centrale per le nostre città. Ne è testimonianza il fatto che il sindaco Dario Nardella abbia rimotivato l’intuizione iniziale, sposandola e facendosi promotore di un evento con i suoi colleghi rivieraschi”. “Il sigillo ai nostri desideri – si legge ancora nell’editoriale – verrà posto da Papa Francesco che sarà con noi domenica 27 febbraio. Che vivremo un evento storico è anche testimoniato dalla presenza del presidente del Consiglio Mario Draghi, alla giornata di apertura dell’incontro dei vescovi, e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, domenica 27”.
Di qui la certezza che, “come avvenne a Bari, i vescovi porteranno a Firenze la vita di comunità cristiane che vivono la loro comunione ecclesiale come germe dell’unità dell’intera famiglia umana: una realtà sacramentale e quindi fatta di grazia e di materia, una storia di liturgia, teologia, vita cristiana vissuta e orientata alla riconciliazione e alla fraternità nel segno profetico, così chiaro a La Pira e sancito dal Concilio Vaticano II e dalla Fratelli tutti di Francesco”. I sindaci mediterranei “porteranno certamente la storia di comunità provate dalla pandemia, dalla lunga crisi economica e dalle crisi migratorie; presenteranno il volto autentico di città in cui sono tuttora le macerie delle guerre”, la conclusione del presidente Cei.