“Il riconoscimento delle cosiddette ‘repubbliche popolari’ di Donetsk e Lugansk da parte della Federazione Russa viola il diritto internazionale e rappresenta una violazione unilaterale degli accordi di Minsk, che rimangono l’unica base per una soluzione del conflitto nel Donbass”. Lo ha scritto la segretaria generale del Consiglio d’Europa Marija Pejčinović Burić in una dichiarazione in cui, oltre a ribadire il “fermo sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti”, chiede alla Federazione Russa di “revocare questa decisione e di astenersi dall’aggravare ulteriormente la situazione”. Da Pejčinović Burić l’invito “con insistenza” agli Stati membri dell’istituzione pan-europea, di cui fa parte anche la Russia, “a risolvere il loro disaccordo attraverso un dialogo basato sul rispetto dei principi sanciti dallo Statuto del Consiglio d’Europa e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo”. Piena consonanza e sostegno alle parole della Segretaria generale da parte del presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa Tiny Cox che proporrà di affrontare con procedura d’urgenza il tema in Assemblea. Si discuterà di crisi Ucraina anche alla riunione del Comitato permanente a Berlino il prossimo 11 marzo.