“Nel 2020 sono state costituite 1.539 unioni civili (tra coppie dello stesso sesso) presso gli Uffici di Stato Civile dei Comuni italiani. Queste si vanno a sommare a quelle già costituite nel corso del secondo semestre 2016, nel 2017 (4.376) nel 2018 (2.808) e nel 2019 (2.297). Il calo registrato nel 2020 (-33,0%) accentua il trend decrescente già in atto”. È quanto emerge dal report “Matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi” relativo all’anno 2020 diffuso oggi dall’Istat.
Il 35,0% delle unioni civili, viene rilevato, è nel Nord-ovest, seguito dal Centro (29,0%). Tra le Regioni in testa si posiziona la Lombardia con il 23,5%; seguono Lazio (16,7%), Emilia-Romagna (9,9%), Toscana (9,4%) e Piemonte (8,2%).
Considerando i tassi per 100mila residenti, il Lazio si colloca al primo posto (4,5 per 100mila) e precede Toscana (3,9), Lombardia (3,6), Emilia-Romagna (3,4) e Liguria (3,2); ovviamente i valori dei tassi si presentano molto ridimensionati rispetto all’anno precedente.
Nel 2020 il 12,2% delle unioni civili si è costituito nel Comune di Roma e il 7,1% in quello di Milano. “Si conferma anche nel 2020 – si legge nel report – la prevalenza di coppie di uomini (961 unioni, il 62,4% del totale), in analogia con l’anno precedente (62,2%). Tale quota è abbastanza simile in tutte le ripartizioni: dal 58,9% del Nord-est al 65,5% del Sud. In Lombardia le unioni civili di uomini sono il 66,9%, nel Lazio il 68,1%”.
Nl 2020, la classe di età che ha registrato il maggior incremento è quella degli uniti con almeno 60 anni: sono il 16,5% degli uomini (11,1% nel 2019) e l’8,7% delle donne (5,8%). Risultano in crescita anche gli uniti nella classe di età subito precedente (da 50 a 59 anni). “Queste evidenze – viene spiegato – trovano riscontro nell’età media all’unione civile che cresce in misura eccezionale tra il 2019 e il 2020: 2,8 anni in più per gli uomini (da 44,5 a 47,2 anni) e +2,2 anni per le donne (da 39,6 a 41,8 anni)”.
“La struttura per età di chi entra in unione è molto diversa da quella di chi si sposa, soprattutto per gli uomini”, osserva l’Istat. Gli uomini che hanno costituito un’unione civile sono il 14% tra i 50 e i 54 anni e l’11,7% tra i 55 e i 59 anni: tali quote si dimezzano se si tratta di sposi. “In altre parole, gli uniti civilmente presentano valori consistenti di unioni in classi di età in cui i matrimoni solitamente cominciano a diradarsi”. Il 34,4% delle donne unite civilmente nel 2020 ha tra 30 e 39 anni, un valore molto simile a quanto si registra per le spose (37,3%). Ma, osservando le classi di età limitrofe, si evidenziano comportamenti divergenti: le unite civilmente fino a 29 anni sono l’11,5% mentre le spose nella stessa fascia di età il 28,5%; parallelamente le unite tra 40 e 59 anni sono il 45,3%, le spose il 29,7%.