“Il 20 febbraio è una data indelebile, un momento di raccoglimento e di riflessione su chi non è più con noi e per tutti coloro che sono ancora in prima linea nell’assistenza: undici milioni, ad oggi, i cittadini colpiti dal Covid. È un’occasione per celebrare i principi deontologici che da secoli guidano la nostra opera di medici e odontoiatri”. Lo ha detto ieri Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, aprendo la celebrazione della seconda “Giornata nazionale del personale sanitario” che si è svolta presso la sede della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri a Roma; un omaggio alla memoria di Gino Strada, il fondatore di Emergency scomparso lo scorso 13 agosto, e al lavoro di tutti i medici. La data del 20 febbraio è stata scelta in quanto in quel giorno, a Codogno, fu scoperto il “paziente uno”. “Questi precetti – ha continuato Anelli – sono stati meravigliosamente incarnati da Gino Strada, che ha difeso, sempre e ovunque, con generosità, passione e competenza la dignità di tutti gli uomini, senza discriminazione alcuna. Che si è battuto per garantire a tutti gli uomini quei diritti che, se non sono erogati in maniera uguale, universalistica, equa non sono più tali, ma diventano privilegi”.
“Se siamo membri di una comunità, il diritto di essere curati è un diritto universale che ci appartiene come bene comune ed è conveniente per la società stessa che venga tutelato”, e ad “erogare e a garantire questo diritto ci sono i medici” che hanno il ruolo sociale di “garante dei diritti, di fautore della democrazia del bene”, ha concluso il presidente Fnomceo.
A presenziare alla cerimonia il ministro della Salute, Roberto Speranza, mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, la presidente della Commissione Igiene e sanità del Senato, Annamaria Parente, la presidente di Emergency, Rossella Miccio.