“La Chiesa rimane con il popolo in questo momento difficile”. È quanto assicura mons. Vasyl Tuchapets, esarca di Kharkiv della Chiesa greco-cattolica ucraina. Raggiunto dal Sir, il vescovo racconta come la popolazione sta vivendo in questo particolare momento. La tensione nella regione è altissima. Si moltiplicano le esplosioni, le accuse reciproche tra indipendentisti russi e ucraini di violazioni della tregua. Un soldato dell’esercito ucraino è stato ucciso da un colpo d’artiglieria nell’est del Paese, durante uno scambio di fuoco. “Kharkiv – ci dice il vescovo – confina con il Donbass, è a circa 30 km dal confine con la Russia. Pertanto, l’escalation delle ostilità nel Donbass e la concentrazione delle truppe russe al confine con l’Ucraina stanno causando tensione e ansia tra la popolazione ucraina. Ma nonostante tutto questo, non c’è panico tra la gente. C’è invece la prontezza di difendere la propria patria”. La Chiesa – ribadisce mons. Tuchapets – rimane con il popolo ed “ha anche chiesto ai fedeli di pregare e digiunare per la pace in Ucraina. Il Sinodo dei vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina, presieduto da Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, ha deciso di recitare insieme il rosario ogni giorno alle ore 20 per prevenire la guerra e per stabilire la pace. Ci rendiamo conto che tutto dipende dal Signore. Per questo lo imploriamo per il dono della pace per l’Ucraina”.
In questi 8 anni di guerra, il conflitto mai risolto che si sta combattendo qui, al confine tra Ucraina e Russia, è già costato un prezzo altissimo per la popolazione: sono due milioni gli sfollati interni che hanno dovuto lasciare le loro case e si contano 14mila vittime. La crisi militare attuale peggiora pertanto una situazione sociale già fragile. “In questa difficile situazione, sempre più persone si trovano bisognose di aiuto”, racconta il vescovo di Kharkiv. “Per questo la Caritas della nostra Chiesa cerca di aiutare i bisognosi con il cibo, le medicine e le cose necessarie. Come responsabile del Servizio sociale della Chiesa greco-cattolica ucraina, vi chiedo di sostenere la Caritas nella sua missione di misericordia”. Ma anche ad Kharkiv, la piccola Chiesa greco-cattolica non si è mai sentita sola. “Un ringraziamento speciale va al Santo Padre Francesco che ricorda sempre l’Ucraina”, confida mons. Tuchapets. “Lo ringraziamo specialmente per la sua iniziativa di promuovere una giornata mondiale di preghiera per la pace in Ucraina e nel mondo il 26 gennaio scorso. Siamo grati al Papa per i suoi sforzi, diretti alla stabilizzazione della pace in Ucraina. Sentiamo la sua paterna cura e vicinanza in questo momento difficile. Ringraziamo anche i nostri fratelli e sorelle di tutto il mondo che stanno pregando per la pace nel nostro Paese. È un’espressione di sincero amore e misericordia cristiana. Sono convinto che il Signore ascolterà la nostra preghiera comune. Grazie per la preghiera e il supporto!”.