“Vedere con il cuore è vedere il mondo e i nostri fratelli attraverso lo sguardo di Dio”. Lo ha detto oggi Papa Francesco, ricevendo in udienza in Vaticano i membri dell’Associazione “Voir Ensemble” in occasione del loro pellegrinaggio a Roma. Richiamando l’affermazione di SaintExupéry ne “Il piccolo principe”, “non si vede bene che con il cuore”, il Pontefice ha spiegato che Gesù “ci invita a rinnovare il nostro modo di vedere le persone e le cose. Ci propone una visione sempre nuova delle nostre relazioni con gli altri, in particolare in famiglia, della nostra fragilità umana, della malattia e della morte. Ci invita a vedere tutto questo con lo sguardo di Dio! La fede non si riduce a una serie di credenze teoriche, di tradizioni e di usanze. Essa è un legame e un cammino alla sequela di Gesù, che rinnova il nostro modo di vedere il mondo e i fratelli”. Noi cristiani, ha proseguito il Papa, “non possiamo accontentarci di essere illuminati: dobbiamo essere anche ‘testimoni della luce’. Mentre i capi dei farisei, chiusi nelle loro tradizioni e nella loro rigidità, condannano il cieco nato come un ‘peccatore’, costui, con una semplicità disamante, professa la sua fede” e “diventa testimone di Gesù e dell’opera di Dio”. Anche noi, l’esortazione di Francesco, “siamo chiamati a testimoniare Gesù nella nostra vita con lo stile dell’accoglienza e dell’amore fraterno”. Di qui l’incoraggiamento a “proseguire su questa strada, nella quale già camminate, in questo ‘vedere insieme0, ‘voir ensemble’ con il cuore, facendo fruttificare il carisma del padre Yves Mollat. Lasciate che Gesù vi venga incontro, che guarisca le vostre ferite e vi insegni a vedere con il cuore. Solo Lui conoscere veramente il cuore dell’uomo, solo Lui può liberarlo dalla chiusura e dalla rigidità e aprirlo alla vita e alla speranza”.