Diocesi: mons. Renna (Catania), “fin quando non risolveremo il problema delle povertà nelle nostre città, non potremo dirci un Paese davvero civile”

“Alla cultura dello scarto, che emargina in maniera sistematica e che è più preoccupato della crescita economica di pochi che dello sviluppo integrale della persona, noi insieme possiamo proporre una cultura dell’inclusione. Fin quando non risolveremo il problema delle povertà nelle nostre città, non potremo dirci un Paese davvero civile”. Lo ha detto oggi mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania, durante il giorno del suo insediamento, nel saluto alle autorità, nel Museo diocesano.
Il presule ha, quindi, rivolto un invito: “Aiutiamo la nostra gente a vivere la sua cittadinanza, perché è l’unico modo per non creare una umanità manipolabile. Aiutiamola a divenire protagonista e non lasciamo che si fermi al lamento, alla rassegnazione, alle scorciatoie di un benessere che poi si rivela effimero che propongono le mafie. A questo fine convergono la cultura e gli interventi dello Stato, ma anche l’impegno educativo della Chiesa, a tutti i livelli”.
Infine, ha evidenziato come “la questione morale nella politica italiana non sia ancora tramontata, ed è sotto gli occhi di tutti una situazione di condanne, malversazioni, sfruttamento del proprio ruolo”. “Risolvere nella logica della moralità – ha osservato mons. Renna – significa anteporre i valori e i fini, all’uso disinvolto dei mezzi; significa anche agire in modo tale che il popolo progredisca moralmente e non viva di facili soluzioni che assicurano facili quanto effimeri consensi. Insieme saremo impegnati, nella distinzione dei ruoli, per questa nostra Catania, per l’Italia, per l’Europa”.

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