Ucraina: card. Sandri (Chiese orientali) ai responsabili, “dalle vostre risoluzioni dipendono la gioia delle famiglie, la vita dei giovani, la felicità dei popoli”

“Il mondo civile dovrà dunque ridursi a un campo di morte? E l’Europa, così gloriosa e fiorente, correrà, quasi travolta da una follia universale, all’abisso, incontro ad un vero e proprio suicidio? In uno tale stato di cose, dinanzi alle minacce di nuove sofferenze e conflitti nella già provata Ucraina, mossi da un dovere di coscienza e ascoltando il grido dell’umanità ‘Mai più la guerra’”, “alziamo nuovamente il grido di pace, e rinnoviamo un caldo appello a chi tiene in mano le sorti delle Nazioni […]: ‘Riflettete sulla vostra gravissima responsabilità dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini; dalle vostre risoluzioni dipendono la quiete e la gioia di innumerevoli famiglie, la vita di migliaia di giovani, la felicità stessa dei popoli, che voi avete l’assoluto dovere di procurare’. Possa il Signore, Lui che è il Re di giustizia e di pace, ispirarVi decisioni sagge per l’umanità che vi guarda: ricordate che ‘nulla è perduto con la pace, tutto è perduto con la guerra!’. Nel tempo presente e futuro possiate essere chiamati beati, perché avete costruito la pace, e avete trasformato le lance e le armi di oggi in falci e strumenti di prosperità e benessere per i popoli”. È il testo dell’appello di pace per l’Ucraina dei partecipanti alla Plenaria della Congregazione per le Chiese orientali al Convegno liturgico “Il Padre incomprensibile” per il XXV della Istruzione, che oggi sono stati ricevuti in udienza da Papa Francesco. Nel suo saluto al Pontefice, il card. Sandri ha presentato il testo dell’appello “condiviso che si unisce a quelli che Lei in queste settimane ha più volte rivolto per l’acuirsi della situazione in Ucraina e ai suoi confini”. Un appello lanciato “con il pensiero e il cuore rivolto ai nostri fratelli e sorelle in Ucraina, cominciando dall’arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica, Sviatoslav Shevchuk che ha voluto rimanere accanto al suo popolo in questi giorni, ed abbracciando tutti i figli e le figlie di quel Paese, greco-cattolici e cattolici latini, ortodossi e membri di altre confessioni e religioni”.

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