Colombia: vescovi, “non abbiamo paura, totale vicinanza” a chi denuncia violenza, narcotraffico, corruzione

(Foto Conferenza episcopale colombiana)

Un messaggio in vista del doppio appuntamento elettorale previsto nel 2022 (in marzo le elezioni parlamentari, a fine maggio le presidenziali), con l’auspicio di “rafforzare il sistema democratico” e di un impegno per “lo sviluppo globale della popolazione”. E una conferenza stampa conclusiva, seguita in modalità virtuale dal Sir, alla quale non ha preso parte solo la Presidenza, ma anche i vescovi delle zone più periferiche, colpite dalla violenza e dal narcotraffico, in modo cresce e preoccupante negli ultimi mesi. Si è conclusa così ieri, a Bogotá, l’assemblea plenaria della Conferenza episcopale colombiana (Cec), con un segnale chiaro di collegialità e appoggio ai vescovi più esposti, a volte minacciati, come Ruben Darío Jaramillo, vescovo di Buenaventura, a volte spinti dalle sofferenze del loro popolo ad “alzare la voce”, come è accaduto nei giorni scorsi a mons. Juan Carlos Barreto, vescovo di Quibdó, che ha chiesto un incontro urgente al presidente Duque.

“Non abbiamo paura – ha scandito il presidente della Cec, mons. Luis José Rueda Aparicio, accompagnando le parole di denuncia dei confratelli -. Quando un vescovo rivolge un appello in nome di un popolo tutti noi ci identifichiamo completamente”. E l’arcivescovo di Cali, mons. Darío Monsalve, ha parlato di “totale vicinanza” a mons. Barreto e agli altri vescovi più esposti. Insomma, nessuno provi, in questo momento pre-elettorale, a dividere i vescovi o a zittirli di fronte alle inaccettabili situazioni di violenza, traffici illegali, corruzione, dimenticanza di alcune zone del Paese, messe insieme ieri in un triste mosaico. Un accorato appello è stato rivolto ai gruppi armati, perché attuino un cessate-il-fuoco durante la campagna elettorale. Mons. Óscar Alberto Sánchez, vescovo di Popayán e vicepresidente della Cec, ha parlato di una “diseguaglianza che scandalizza il mondo” e ha lanciato l’allarme sulla pervasività del narcotraffico.
Durante la conferenza stampa è stato letto il messaggio sulle imminenti elezioni. Ai cittadini è stato chiesto di esercitare un “voto libero e responsabile, frutto di una decisione informata e coscienziosa”. Conoscere la traiettoria e le proposte dei candidati, che devono essere “onesti e competenti”, impegnati nello sviluppo delle comunità, nei diversi territori. Coloro che sono impegnati in politica sono esortati a “trovare la più grande motivazione per il loro servizio al bene comune”, e “coinvolgere tutti in un progetto nazionale che abbia a cuore la pace, accrescendo la fiducia nelle istituzioni e negli altri”.
Mons. Rueda ha risposto anche a una domanda che gli è stata rivolta sulle polemiche che sono sorte in merito alla recente udienza privata, per parlare sui temi dell’ecologia e della custodia del creato, concessa da Papa Francesco al candidato a presidente della sinistra, Gustavo Petro. “Credo – ha detto il presidente della Cec – che il Papa abbia voluto dare un esempio di vicinanza verso tutti, un messaggio sulla necessitò di ascoltarci tutti, di non escludere nessuno, per cercare le migliori soluzioni”.

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