Assume proporzioni sempre maggiori il bilancio dell’alluvione che ha colpito Petrópolis, città che sorge tra le montagne che circondano Rio de Janeiro. Al momento, secondo le autorità locali, i morti accertati sono 104, ma all’appello mancano ancora circa 25 dispersi. Il vescovo, dom Gregório Paixão, ha trascorso ieri la giornata tra la popolazione, bisognosa di aiuto, ma anche di una parola di conforto e speranza. “Abbiamo di fronte uno scenario di distruzione – ha detto ai media locali -, stiamo cercando di assicurare la solidarietà delle parrocchie, dei sacerdoti, dei religiosi, dei laici, della Pastorale sociale, delle organizzazioni sociali È un tempo di grande tristezza e calamità, ma anche di coraggio”.
Rogério Tosta, portavoce della diocesi, conferma al Sir le notizie preoccupanti e, al tempo stesso, sottolinea l’impegno immediato di tutte le parrocchie, che hanno aperto le porte dei loro ambienti per accogliere la popolazione sfollata o rimasta senza casa: “La città di Petrópolis è completamente bloccata. Tutte le parrocchie hanno aperto le loro porte per accogliere le vittime. La parrocchia di Sant’Antonio è la più colpita dalle piogge. È una vera e propria catastrofe. Si sta fin da subito si è cercato di attivare una raccolta di generi di vestiario e di prima necessità”, spiega, aggiungendo che “la Chiesa si sta raccordando con il Comune e con le altre realtà istituzionali. Il vescovo è stato a Sant’Antonio, cerca di stare con la gente e al tempo stesso di tenere i contatti con le autorità”. La parrocchia di Sant’Antonio ha un legame speciale con l’Italia, soprattutto con la diocesi di Padova. In quella comunità è a lungo vissuto il missionario fidei donum don Francesco Montemezzo, originario di Bastia di Rovolon, morto lo scorso anno.
Tosta, egli stesso vittima ieri dell’alluvione, ringrazia tutti coloro che stanno manifestando la propria solidarietà, tra cui la Conferenza dei vescovi del Brasile. Secondo i media brasiliani, da novant’anni nella zona non cadeva una tale quantità di pioggia in così poco tempo, anche se la città era già stata colpita da una grande alluvione nel 2011.