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Ue-Ua: Chiesa d’Europa e d’Africa chiede al Summit di superare insieme la crisi sanitaria. Dichiarazione di Secam e Giustizia e pace

“La pandemia del Covid-19 non è solo una crisi sanitaria, ma anche una crisi per lo sviluppo umano integrale. Le conseguenze della pandemia vanno oltre i problemi di salute”: comincia così un documento di 11 pagine preparato dal Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar (Secam) e della rete europea Justitia et pax, indirizzato al Summit Ue-Ua del prossimo 17-18 febbraio. Il documento esamina le ricadute della pandemia sul piano socio-economico e psicologico per dire che “coloro che erano già marginalizzati prima della pandemia sono particolarmente colpite dalle sue conseguenze”. L’Africa è rimasta indietro per “carenza di vaccini e di altro materiale medico essenziale”: secondo il Centro africano per il controllo e la prevenzione delle malattie a fine gennaio 2022 solo il 10,5% della popolazione aveva ricevuto due dosi di vaccino, il 16% una, l’1% il booster. Il documento contiene una serie di denunce: “Durante gli ultimi mesi, è diventato chiaro che lo sviluppo, la produzione e la distribuzione dei farmaci sono guidati principalmente dalle aspettative di profitto”; inoltre “secondo alcuni rapporti, a volte alcuni paesi del Sud del mondo hanno dovuto pagare molto di più per l’acquisto di dosi di vaccino rispetto ai prezzi pagati dall’Ue”. Ma già in precedenza queste dinamiche di mercato “hanno impedito importanti sviluppi nel settore sanitario” per farmaci e cure di “malattie trascurate, che sono costate molte vite, soprattutto nel Sud del mondo”. E se le cose funzionano così non c’è possibilità di “costruire relazioni di fiducia”. Si fanno quindi una serie di proposte per “rafforzare la salute globale” (a partire dai vaccini anti-Covid) e in generale per “rafforzare in modo sostenibile i sistemi sanitari”, e infine per riformare l’Oms.

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