“È arrivato il momento di riparare alle ingiustizie”: lo ha dichiarato il direttore globale di Amref Health Africa, alla vigilia del 6° summit tra Unione europea e Unione africana che si terrà il 17 e il 18 febbraio a Bruxelles. I sistemi sanitari e la produzione di vaccini sono il secondo punto del vertice. L’obiettivo del summit – riporta la nota ufficiale – “è quello di lanciare un ambizioso pacchetto di investimenti Africa-Europa, tenendo conto delle sfide globali come il cambiamento climatico e l’attuale crisi sanitaria. I leader dovrebbero anche parlare di strumenti e soluzioni per promuovere la stabilità e la sicurezza attraverso una rinnovata architettura di pace e sicurezza”. “L’Europa ha la possibilità di segnare un punto di svolta, attraverso questo summit”, ha aggiunto Guglielmo Micucci, direttore di Amref Health Africa in Italia. Uno dei punti molto discussi sarà quello della proprietà intellettuale dei vaccini. Dall’indagine Ipsos per Amref, secondo 7 italiani su 10, i brevetti limitano la produzione dei vaccini e quindi la possibilità anche per le persone dei Paesi più poveri di ricevere la vaccinazione contro il Coronavirus. Tuttavia, 6 su 10 sostengono che i brevetti siano necessari per evitare la produzione incontrollata di vaccini e quindi i potenziali rischi per la salute pubblica. Il continente africano ospita il 17% della popolazione mondiale, ma sopporta oltre il 24% del carico globale di malattie, e ha solo il 3% del personale sanitario. Per rafforzare il processo di vaccinazione, Amref – più grande ong sanitaria, che si occupa di salute in Africa – è stata selezionata da Africa Cdc, l’Agenzia per la salute pubblica dell’Unione africana, come partner per la somministrazione dei vaccini Covid-19 in 24 Paesi dell’Africa orientale e meridionale. L’obiettivo è riuscire a vaccinare il 60% della popolazione africana entro la fine del 2022. Per raggiungere solo la metà di questo obiettivo nel 2022 sarà necessario somministrare più di 780 milioni di dosi.