“Sono ancora troppo poche le ragazze che scelgono studi scientifici”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, durante la visita ai Laboratori nazionali del Gran Sasso dell’Istituto nazionale di fisica nucleare.
“Tra le giovani immatricolate nelle università italiane, solo una su cinque sceglie le cosiddette materie ‘Stem’ – scienza, tecnologia, ingegneria e matematica – la metà circa degli uomini”, ha osservato il premier, secondo cui “si tratta di diseguaglianze che partono da lontano, addirittura dall’infanzia”.
“Lo ha ricordato nel 2010 un’altra grande scienziata, Margherita Hack, parlando dell’importanza di aver avuto genitori che non le avevano trasmesso comportamenti legati a stereotipi di genere, come anche lei ha detto poco fa”, ha proseguito il premier, convinto che “per promuovere la partecipazione femminile al mondo delle scienze e della tecnologia dobbiamo intervenire lungo tutto l’arco dell’istruzione, dalla scuola all’università”.
“Investiamo oltre un miliardo di euro per potenziare l’insegnamento delle materie ‘Stem’, anche con l’obiettivo di superare gli stereotipi di genere”, ha aggiunto Draghi, spiegando che “come previsto dalla Strategia nazionale per la parità di genere, puntiamo a portare la percentuale di studentesse in discipline ‘Stem’ almeno al 35% degli iscritti”.