Il Movimento ecclesiale di impegno culturale (Meic) “saluta con soddisfazione il comunicato di ieri della Corte Costituzionale relativo alla decisione di dichiarare inammissibile il quesito referendario avente ad oggetto l’omicidio del consenziente (art. 579 c.p.), in ragione dell’esigenza di preservare ‘la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili’”. Così la presidenza nazionale del Meic in una nota aggiungendo che “auspica altresì che il Parlamento approvi una legislazione in tema di fine vita coerente con i valori costituzionali, anche alla luce delle indicazioni del giudice delle leggi, e che l’intera comunità italiana sappia muovere in direzione di una cultura che riconosca quale stella polare la dignità di ogni persona umana e dunque l’esigenza di assicurare ogni cura possibile a tutti, a partire dai più fragili”.