Come parte della Rete Italiana Pace e Disarmo, Un Ponte Per chiede “all’Italia innanzitutto, a cominciare dal Ministro degli Esteri, e all’Europa tutta di prendere iniziative urgenti e significative da una posizione di neutralità attiva, per ottenere una de-escalation immediata della tensione e avviare la ricerca di un accordo politico negoziato nel rispetto della sicurezza e dei diritti di tutte le popolazioni coinvolte, chiarendo la propria indisponibilità a sostenere avventure militari. A tutti i Paesi coinvolti diciamo: fermatevi. Deponete le armi e le minacce e trattate”. In una nota, diffusa oggi, l’ong Un Ponte Per chiede, inoltre, il ritiro dei “soldati dal fronte, invece che aumentarli, si dichiari l’indisponibilità all’allargamento della Nato e comunque alla partecipazione in qualsiasi forma alla follia. Tra i due litiganti il terzo muore”. Il conflitto tra Stati Uniti e Russia, sostiene l’ong, “si sta facendo sempre più pericoloso per la pace nel mondo e minaccia ormai la vita di milioni di uomini e donne inermi ed estranee alle logiche di potenza che si stanno dispiegando. Da un lato il cosiddetto Occidente vuole “mantenere la supremazia”, come hanno scritto recentemente i capi di stato dei paesi Nato. Dall’altro la Russia che, recuperando la sua antica vocazione imperiale, vuole essere riconosciuta come superpotenza”. “Questa guerra – conclude la nota – parla un linguaggio che è estraneo all’umanità e al buon senso. Non c’è nessuna supremazia che sia desiderabile mantenere, non c’è nessuna posizione di potenza che sia giusto perseguire. La strada per la pace c’è sempre. Si chiama equa distribuzione delle risorse, disarmo e sicurezza condivisa, multilateralismo”.