Nero su bianco ora c’è quello che i cittadini europei chiedono all’Ue in materia di politiche migratorie e ruolo internazionale. I 200 membri del panel della Conferenza sul futuro dell’Europa dedicato a questi temi hanno definito, nel loro incontro a Maastricht lo scorso fine settimana, le 40 raccomandazioni che saranno presentate alla plenaria dell’11-12 marzo a Strasburgo. Emerge la richiesta di maggiore concertazione, più rispetto dei principi e valori fondamentali, più attenzione all’ambiente. I cittadini vogliono politiche industriali e commerciali che tutelino il made in Europe (e i piccoli produttori locali); meno dipendenza dall’importazione di petrolio e gas, incrementando energie rinnovabili. Ma per i cittadini l’Europa avrà un ruolo forte sul piano internazionale anche se istituirà black-list di imprese che usano il lavoro minorile; stabilirà eco-punteggi che indichino il peso ambientale di ogni prodotto; userà meno imballaggi e più packaging ecologico, prenderà in maggiore considerazione nel dibattito europeo il ricorso all’energia nucleare. Sul tema “Ue come partner internazionale” le richieste vanno dal maggiore coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni politiche dell’Ue (con esperienze come la Conferenza sul futuro dell’Europa, a cadenza annuale) all’esercito europeo: da usare esclusivamente per obiettivi di auto-difesa e sostegno in caso di crisi legate, ad esempio, alle catastrofi naturali. Il voto all’unanimità nel Consiglio deve essere sostituito da quello a maggioranza qualificata (ad eccezione del voto sull’ammissione di un nuovo Stato membro).