“Siamo preoccupati che la risposta dello Stato alla grave situazione sociale, resa visibile attraverso missioni umanitarie, abbia solo una risposta di smentita che potrebbe contenere sullo sfondo l’intenzione di mettere a tacere ciò che sta accadendo”. La Chiesa cattolica, altre chiese riformate e un nutrito cartello di organizzazioni etnico-territoriali e sociali del dipartimento occidentale del Chocó e della zona occidentale del dipartimento di Antioquia hanno inviato una lettera al presidente Iván Duque, resa nota nel contesto dell’assemblea plenaria dell’episcopato colombiano, in cui chiedono urgentemente un incontro con le autorità di alto livello del Governo nazionale, accompagnate dall’autorità giudiziaria (Defensoría del Pueblo e Procura generale della Nazione) e da garanti della comunità internazionale, compreso l’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani. A farsi portavoce di tale richiesta è il vescovo di Quibdó, mons. Carlos Barreto.
Tale richiesta, chiarisce la lettera, è il risultato delle risposte insoddisfacenti pervenute dal Governo e dalla forza Pubblica al rapporto presentato il 18 novembre 2021, dove sono riportati i risultati delle sei missioni umanitarie che si sono svolte nel corso dell’anno 2021. Le missioni, condotte dai rappresentanti di Chiesa e società civile, hanno evidenziato la crisi umanitaria sempre più grave e complessa che sta attraversando questa parte del territorio, dove la più colpita continua ad essere la popolazione civile.
L’ incontro richiesto si propone di instaurare “un dialogo trasparente e rispettoso sui punti sollevati dalle organizzazioni sociali, etnico-territoriali e dalle Chiese nel documento diffuso lo scorso 18 novembre e approfondire le motivazioni e le azioni della società civile”; nonché di ricevere “risposte concrete, complete, immediate ed efficaci, provenienti dai diversi livelli dello Stato e del Governo, al fine di fermare la violenza e affrontare la crisi umanitaria che colpisce gravemente la vita e la sopravvivenza delle comunità di Chocó, Antioquia occidentale e del Pacifico in generale”.
Mons. Barreto, insieme alle altre organizzazioni, fa una serie di circostanziate denunce. Per esempio afferma che il 25 novembre 2021 il comandante della forza militare congiunta “Titan”, il generale di brigata Oscar Murillo, ha presentato una richiesta di chiarimento o rettifica ai membri delle missioni, perché ritiene che la loro testimonianza leda il buon nome dell’Esercito, quando si parla di relazioni tra membri delle forze di sicurezza e gruppi paramilitari.
In qualità di portavoce delle comunità, il Vescovo di Quibdó afferma, al contrario, che il rapporto tra la forza pubblica e i gruppi al di fuori della legge si percepisce in alcuni luoghi, dove c’è libertà di movimento dei paramilitari senza un effettivo controllo da parte dell’Esercito.