“Arrivano finalmente la neve e la pioggia nel nord ovest dove non piove da oltre due mesi in un inverno pazzo che ha fatto segnare fino ad ora una temperatura superiore di 0,55 gradi rispetto alla media lungo la Penisola con punte di +3 gradi proprio in Piemonte e Liguria”. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in occasione dell’arrivo di una attesa perturbazione sulla base dei dati Isac Cnr relativi al mese di gennaio che è stato uno dei più asciutti mai registrati.
“La caduta della neve in questa stagione – sottolinea l’associazione – è importante non solo per le attività sportive ma anche per ripristinare le riserve idriche nelle montagne ed in pianura come dice il vecchio adagio contadino ‘sotto la neve il pane’ anche perché il manto che si posa sul terreno protegge le piante dal freddo e permette un migliore sviluppo del grano. Nella pianura padana le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto iniziano ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla siccità”. “Ma a preoccupare – prosegue Coldiretti – è anche lo sviluppo dei prati destinati all’alimentazione degli animali perché se le condizioni di secca dovessero continuare, gli agricoltori saranno costretti a intervenire con gli irrigazioni di soccorso dove sarà possibile”. “Dall’altra parte – continua l’associazione – nelle prossime due settimane partiranno le lavorazioni per la semina del mais, ma con i terreni aridi e duri le operazioni potrebbero essere più che problematiche”.
Secondo Coldiretti, “per l’assenza di pioggia e neve in Italia mancano all’appello quasi 5 miliardi di metri cubi di pioggia rispetto al quantitativo medio”. Si sono verificate infatti meno della metà delle precipitazioni con un deficit del 56% a livello nazionale ma con punte che arrivano al 76% nel Nord-Ovest e al 72% in Sardegna secondo Iconaclima.