In occasione della Giornata mondiale contro il cancro infantile del 15 febbraio, Fondazione Soleterre, che ha un’esperienza ventennale nelle oncologie pediatriche di 6 Paesi del mondo, ribadisce “l’importanza di affiancare alle cure mediche il supporto psicologico come fattore protettivo dell’insorgenza di disagio psichico durante il percorso di cure e anche dopo la guarigione”.
Il supporto psico-oncologico è fondamentale perché disturbi come ansia e depressione, che nel periodo di cure possono essere dovuti a condizioni mediche generali, possono permanere anche una volta raggiunta la guarigione medica. I dati in letteratura lo confermano: un’indagine condotta da Fondazione Soleterre e dall’Unità di ricerca sul trauma dell’Università Cattolica presso la sede di Milano da novembre 2019 a settembre 2021 su un campione di 31 adolescenti dai 12 e 23 anni in cura presso la Uoc Oncoematologia pediatrica della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia – denominata “Cancro in età evolutiva: fattori di rischio e di protezione per il benessere psicologico degli adolescenti” – ha rilevato punteggi di ansia e depressione clinicamente significativi per il 6,5% dei giovani. L’ansia e la depressione sono responsabili di comportamenti di ritiro sociale per il 12,9% del campione e al loro aumentare crescono anche lamentele somatiche, problemi di pensiero e di attenzione. Al contempo, il supporto psicologico incide sulla qualità del rapporto con i genitori, i coetanei e gli insegnanti: ad un maggiore benessere psicologico corrisponde una maggiore qualità del rapporto e viceversa.
“Occorre intervenire subito, fin dall’esordio della malattia e dall’avvio dell’iter di cura, per ridurre ansia e depressione, limitando in questo modo la possibilità che, una volta conseguita la guarigione medica, vi siano importanti sequele di malattia psicologica che compromettano la guarigione effettiva. Nel 2021 il programma globale Grande contro il cancro di Fondazione Soleterre ha raggiunto complessivamente in 6 Paesi 2.965 bambini malati di cancro e loro genitori ed erogato 7.479 sessioni di supporto psicologico grazie a un team internazionale composto da 17 psicologi: abbiamo evidenze che il supporto psicologico non solo contribuisca alla sopravvivenza alleviando la fatica e lo stress e predisponendo il paziente a ricevere le cure, ma permetta una miglior qualità della vita dopo la remissione. Il ritorno alla vita sociale, familiare e scolastica dopo la guarigione è un processo molto delicato e spesso gli effetti collaterali dei trattamenti possono permanere per mesi o anni. In questo senso un opportuno accompagnamento, anche psicologico, è necessario a preservare la qualità della vita. Continueremo a lavorare affinché a tutti i bambini e adolescenti malati di cancro venga garantito supporto psicologico: anche questo concorre a definire la dignità delle cure”, afferma Damiano Rizzi, presidente di Fondazione Soleterre e psicologo clinico in Oncoematologia pediatrica presso Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia.