Giornata del malato: Bolzano, il vescovo Muser in visita all’ospedale di Silandro. Duemila cuoricini nei nosocomi

Il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser, ha visitato ieri la casa di cura di Meltina e oggi l’ospedale di Silandro, dove ha celebrato una liturgia della Parola, in occasione della Giornata mondiale del malato. Negli incontri con pazienti, personale sanitario, assistenti spirituali, il vescovo ha ricordato che il Covid “ha costretto a infrangere il tabù della malattia e della morte, ad affrontare temi finora confinati in una privatizzazione strisciante”: “L’esperienza della pandemia mostra invece il nostro bisogno di persone che non abbiano paura del contatto con il prossimo, che trasmettano vicinanza ai malati e ai sofferenti, agli anziani e ai moribondi, che difendano la loro dignità nonostante le fragilità”. Molti malati – ha aggiunto Muser – “vivono dell’aiuto e della compagnia, non da ultimo della fedeltà che mantiene vive le relazioni”. Per questo nella Giornata del malato il vescovo ha ringraziato “tutti coloro che stanno facendo un grande lavoro negli ospedali, nelle strutture di cura e nelle case di riposo in questo tempo difficile, dimostrando che ogni vita merita protezione, aiuto e compassione”. “Ringrazio tutti coloro che mettono in pratica questa fedeltà visitando i malati o assistendoli in vari modi. Il servizio ai malati è un servizio a Dio. Ringrazio coloro che si prendono cura dei familiari, ringrazio chi aiuta gli altri a vivere la loro vita”. Al termine della celebrazione il vescovo ha pranzato con il personale nella mensa ospedaliera e ha poi fatto visita ai pazienti in alcuni reparti.
Quest’anno l’Ufficio pastorale, la Commissione per la pastorale dellas salute e del lutto, la Caritas e gli assistenti spirituali in ospedale hanno pensato a qualcosa di speciale per la Giornata mondiale del malato e, assieme all’Associazione delle residenze per anziani e le parrocchie locali, hanno lanciato l‘iniziativa “Un piccolo cuore…da tanti cuori!”. Gruppi parrocchiali, organizzazioni, associazioni, scuole, bambini, giovani e ospiti delle case di riposo hanno realizzato nelle scorse settimane oltre 2.000 cuoricini, con tecniche e materiali diversi, poi distribuiti dagli assistenti spirituali ospedalieri ai pazienti, ai loro familiari e al personale degli ospedali dell’Alto Adige.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo