“Per noi questa attesa dura da due anni. Eravamo pronti per questo viaggio del Papa a Malta per Pentecoste del 2020. Per noi è una grande gioia anche accogliere il Papa prima di Pasqua, il 2 e 3 aprile, anche perché per Malta, è la visita di un pastore amato molto dalla nostra gente. Spero che sia un invito a continuare quello che il Papa chiama l’incontro con la gioia del Vangelo. E la figura del papa per noi è proprio dell’uomo del Vangelo, dell’uomo della gioia e della buona notizia”. Sono le prime parole “a caldo” con cui mons. Charles Scicluna, arcivescovo di Malta, commenta al Sir l’annuncio dato ieri dalla Sala stampa vaticana del viaggio apostolico di Papa Francesco a Malta nei giorni 2 e 3 aprile 2022. Accogliendo l’invito del Presidente della Repubblica di Malta, delle Autorità e della Chiesa Cattolica del Paese, papa Francesco visiterà le città di La Valletta, Rabat, Floriana e l’isola di Gozo. La visita era stata fissata per il 31 maggio 2020, ma poi è stata rinviata a causa della pandemia di Covid. E proprio a questo proposito, mons. Scicluna sottolinea: “Il viaggio del Santo Padre viene in un momento in cui tutti noi, in tutto il mondo, stiamo cercando di uscire dalla pandemia e spero che come fu per noi l’approdo di Paolo a Malta dove guarì tutti i malati dell’isola e fu quindi un momento di guarigione, così la visita del Papa sia anche di guarigione spirituale per tutti noi”. Il Papa con il suo viaggio a Malta torna di nuovo al centro del Mediterraneo. Mons. Scicluna dice di essere anche lui in partenza per partecipare all’incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo a Firenze dal 23 al 27 febbraio. “Mi colpisce sempre – aggiunge – l’origine del nome Malta, collegata alla radice ‘mala’ che in una lingua molto antica, significa ‘porto sicuro’. Per i porti che abbiamo lungo tutta l’isola, abbiamo la vocazione naturale di essere, al centro del Mediterraneo, porto sicuro per tutti i nostri fratelli e per la presenza massiccia di templi e luoghi sacri, abbiamo anche la vocazione ad essere un luogo di incontro con la divinità. Un elemento che torna nei dati archeologi che abbiamo”. Mons. Scicluna ricorda a questo proposito la narrativa del naufragio di Paolo, che si imbatté sull’isola insieme ad altri 275 naufraghi, su una barca in un mare in tempesta, vicino all’anno 60 dopo Cristo. Il racconto è contenuto negli Atti degli Apostoli e riguardo al loro approdo a Malta, si legge che i naufraghi furono accolti “con rara umanità”. L’arcivescovo fa quindi riferimento al motto scelto per la visita del Papa tratto da una frase degli Atti degli Apostoli (Atti 28, 2): “They showed us unusal kindness. Essi mostrarono un’insolita gentilezza”. E commenta: “Li hanno accolti con una rara umanità, con un’immensa benevolenza. Luca parla di filantropia e questo atteggiamento oggi purtroppo non è sempre così. Oggi assistiamo piuttosto ad una fobia verso i migranti che dobbiamo superare. Nel solco e nel segno della nostra tradizione millenaria e vocazione naturale ad essere porto sicuro per tutti”.