Un’eredità ricca, specie per le organizzazioni cattoliche oggi, è secondo Ernesto Preziosi, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, quella lasciata dalla “sorella maggiore”, Armida Barelli, cofondatrice dello stesso Ateneo e dirigente dell’Azione Cattolica. Considerata fra le protagoniste della vita sociale italiana del primo ‘900, Barelli, oggi venerabile, è stata al centro del XLII Convegno Bachelet, in corso a Roma. “Molti – ha affermato Preziosi – sono gli apporti e le eredità che lascia all’Azione Cattolica e con essa alla Chiesa e al mondo femminile. La sua biografia attraversa, al di là di ogni consapevole visione intellettuale, la modernità”. Per il docente, si tratta di una “figura significativa, per molti versi unica”, dalla quale riceviamo una serie di lasciti molto attuali fra i quali: “Lo sforzo di leggere il proprio tempo e la fede in esso, il rapporto con la Chiesa, inteso come fedeltà e obbedienza ‘in piedi’ e la fatica e la cura quotidiana del lavoro associativo”. Numerosi anche, secondo Preziosi, gli effetti prodotti dall’eredità della venerabile, come: “Lo sviluppo dell’organizzazione, la centralità della persona, l’emancipazione ecclesiale, culturale e sociale della donna, la capacità di relazione con le altre vocazioni nonché la ‘semina’ etica”.