Offrire assistenza personalizzata alle famiglie e alle piccole imprese per affrontare concretamente la gestione del debito e delle situazioni di sovraindebitamento. Questo l’obiettivo di “Riparto”, il progetto sperimentale di inclusione sociale e finanziaria promosso da Movimento Consumatori aps e Acli aps. Le due realtà stanno dando vita ad una capillare rete di associazioni del Terzo settore che, per esperienza e per competenze specifiche, possono offrire in maniera integrata un servizio di qualità, per la prevenzione, la risoluzione e la ripartenza da situazioni di sovraindebitamento. “Grazie a 27 sportelli presenti sul territorio nazionale, e al servizio di assistenza on line, cittadini e microimprese – si legge in una nota – possono trovare soluzioni concrete per la programmazione e gestione dei debiti attraverso accordi stragiudiziali o grazie alle procedure di composizione della crisi previste dalla legge 3/2012”. Il progetto vedrà anche l’organizzazione di seminari informativi in collaborazione con alcune Università italiane e la realizzazione di una ricerca-studio che fornirà una fotografia aggiornata sul fenomeno del sovraindebitamento in Italia.
“Un effettivo esercizio dei diritti di cittadinanza sociale e economica presuppone uno ‘stato’ di inclusione finanziaria, che è condizione ormai rara per gran parte della popolazione italiana che è scivolata in una situazione di povertà oscillante tra vulnerabilità e il sovraindebitamento”, spiega Alessandro Mostaccio, segretario generale Mc, osservando che “con l’aggravarsi di questa condizione, molte famiglie e piccole imprese rischiano di andare in ‘stallo’, di bloccarsi, sfiduciate nella possibilità di ripartire”. “Grazie ad una rete di diverse realtà no profit – aggiunge –, mettiamo in campo azioni di contrasto alla povertà e alle diseguaglianze e attività di supporto ai cittadini e alle microimprese che si trovano incapaci di provvedere alla ristrutturazione del proprio debito, orientandoli verso scelte responsabili di accesso al credito, evitando in radice il possibile ricorso ai circuiti criminali, all’usura e alla finanza informale, cercando di ottenere, ove possibile, l’esdebitazione per una concreta ed effettiva ripartenza che assicuri cittadinanza sociale e inclusione finanziaria”. “Le famiglie in condizione di povertà assoluta – sottolinea Antonio Russo, vicepresidente nazionale delle Acli con delega al Welfare e alla Coesione territoriale – sono raddoppiate negli anni della crisi economico-finanziaria; un numero che purtroppo si è ampliato con l’arrivo della pandemia”. “Secondo alcune stime la platea di soggetti con problemi di sovraindebitamento si potrebbe aggirare intorno ai 4 milioni, è una cifra enorme che avrà ricadute pesanti sul futuro del nostro paese e che ci chiama direttamente in causa”.