“L’esperienza della malattia ci fa sentire fragili, ci fa sentire bisognosi degli altri”, ma impone anche “una domanda di senso, che a volte può non trovare subito una risposta”. Lo dice il Papa, nel videomessaggio inviato ai partecipanti al webinar “Giornata Mondiale del Malato: significato, obiettivi e sfide”, organizzato dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, in occasione della XXX Giornata Mondiale del Malato. “San Giovanni Paolo II ha indicato, a partire dalla sua personale esperienza, il sentiero di questo cammino di ricerca”, l’omaggio di Francesco: “Non si tratta di ripiegarsi su sé stessi, ma, al contrario di aprirsi a un amore più grande”. “Non si deve mai dimenticare la singolarità di ogni malato, con la sua dignità e le sue fragilità”, l’appello del Papa: “È la persona nella sua integralità che necessita di cura: il corpo, la mente, gli affetti, la libertà e la volontà, la vita spirituale… La cura non si può sezionare; perché non si può sezionare l’essere umano. Potremmo – paradossalmente – salvare il corpo e perdere l’umanità. I santi che si sono presi carico dei malati hanno sempre seguito l’insegnamento del Maestro: curare le ferite del corpo e dell’anima; pregare e agire per la guarigione fisica e spirituale insieme”.