“Dare vita ad una rete permanente delle città del Mediterraneo”. E’ l’auspicio del sindaco di Firenze, Dario Nardella, intervenuto in collegamento da remoto – a causa del Covid-19 – alla conferenza stampa di presentazione dell’incontro dei vescovi e sindaci del Mediterraneo, in programma nel capoluogo toscano dal 23 al 27 febbraio, per iniziativa della Cei. Dopo aver lavorato separatamente, i vescovi e i sindaci si riuniranno insieme nella giornata di sabato 26 febbraio, per poi vivere insieme anche l’incontro e la messa con il Papa il giorno dopo. La giornata di lavoro comune dovrebbe concludersi con una “Carta d’intenti” sottoscritta dalle due parti, da consegnare il giorno dopo al Santo Padre. “Proporremo ai sindaci di dare vita ad una rete permanente delle città del Mediterraneo”, ha annunciato Nardella, che a proposito della presenza del presidente Mattarella alla messa conclusiva di Papa Francesco il 27 febbraio ha fatto notare che “si tratterrà della sua prima visita ufficiale fuori Roma del suo nuovo settennato, conclusosi il 21 dicembre scorso proprio con una visita a Firenze”. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, presente all’apertura dei lavori, il 23 febbraio, “coglierà l’occasione per una visita alla città, che si inserisce nel calendario inaugurato ieri con la sua presenza a Genova”. Le giornate fiorentine, per Nardella, saranno inoltre “un appello molto forte all’Europa, che non può disinteressarsi del Mediterraneo, che sta vivendo il momento più critico degli ultimi decenni”. In questo momento, infatti, “c’è una situazione molto pesante in Tunisia, con una crisi politica serissima: in Libano, dove la crisi economica e sociale è deflagrata, soprattutto dopo l’esplosione nel porto di Beirut; in Palestina, con i segni evidenti della guerra cominciata pochi mesi fa. Senza contare la desertificazione dl Maghreb, che si collega al dramma del cambiamento climatico che sta devastando città e territori”.