Dagli antichi corali della cattedrale di San Vigilio al Codice Clesiano, dalle annate storiche del settimanale Vita Trentina alle mostre virtuali. Questo e altro è ora a disposizione online grazie al nuovo portale patrimoniodigitale.diocesitn.it, sul quale sono accessibili parti rilevanti del patrimonio culturale dell’arcidiocesi di Trento, partendo dall’ambito archivistico e librario per estendersi ad altri settori.
Il portale, presentato ieri pomeriggio al polo culturale Vigilianum, è frutto di uno studio avviato all’inizio del 2020 dall’Area Cultura diocesana, sotto la supervisione dell’Archivio diocesano Tridentino e della Biblioteca diocesana Vigilianum. “L’obiettivo – spiega una nota – è dare visibilità a documenti e libri di particolare valore (al momento sono 174 per 55mila immagini) riuniti, grazie all’opera di digitalizzazione, in collezioni create sulla base di criteri variabili: fondo di provenienza, tema, periodo, valore. Le singole unità potranno anche essere ricercate, e quindi sfogliate, singolarmente o riunite con criteri di ricerca personali”.
Accanto alle collezioni, il portale offre alla consultazione anche una banca dati, contenente citazioni bibliografiche e abstract di articoli tratti, negli ultimi trent’anni, da circa 150 periodici specializzati su temi quali solidarietà, al volontariato internazionale e cooperazione, finanza etica, commercio equo e solidale e consumo critico. “L’idea della diocesi di mettere a disposizione anche in modo digitale parte del patrimonio (così come già accaduto con le immagini delle chiese e delle opere d’arte, digitalizzate e archiviate all’interno del portale nazionale BeWeb) segue un progetto più datato di digitalizzazione ad alta definizione di beni archivistici e librari, volto alla loro conservazione nel tempo”, viene evidenziato, aggiungendo che “si trattava però di passare dalla digitalizzazione con standard elevati alla messa a disposizione di studiosi e appassionati”. “Il periodo di chiusura forzata dei primi mesi del 2020 a causa dell’emergenza sanitaria, ci ha confermato – sottolinea don Andrea Decarli, delegato diocesano per la cultura – che la strada già intrapresa era quella giusta e che, valorizzare attraverso la rete un patrimonio storico come quello conservato dalla diocesi di Trento era il modo migliore per permetterne un’ampia fruizione sia a studiosi ed esperti sia a tutti coloro che vogliano avvicinarsi a questa tipologia di beni culturali per curiosità o interesse personale”.