Scende, in linea con il calo dei contagi, il numero dei parti Covid. Negli ultimi sette giorni la percentuale di gravide che ha contratto l’infezione da Sars-Cov-2 e ha partorito con il Covid è stata del 10%. È la rilevazione Fiaso relativa al periodo 1-8 febbraio in otto ospedali aderenti alla rete sentinella.
Su un totale di 236 parti monitorati nei reparti di Ginecologia e Ostetricia delle 8 strutture sanitarie, 24 sono avvenuti in area Covid. Una settimana fa, invece, le partorienti positive costituivano il 26% dei casi. Tra le donne risultate positive al momento del parto, il 58% non era vaccinato. Nessuna per fortuna aveva sviluppato sintomi respiratori e polmonari tipici della malattia da Covid. Uno dei neonati, tuttavia, è risultato positivo al virus Sars-Cov-2.
È stata analizzata, inoltre, la condizione vaccinale di tutte le partorienti, sia le donne positive al virus sia le donne senza infezione: la percentuale delle vaccinate era solo del 51%. Di contro, il 49% delle donne in attesa e in procinto di partorire non aveva ancora fatto la profilassi vaccinale contro il virus Sars-Cov-2.
“La riduzione delle pazienti in gravidanza che arrivano negli ospedali per partorire e risultano positive al virus va di pari passo con la diminuzione dei contagi e rappresenta un ulteriore segnale positivo, che certifica l’arretramento della pandemia – dichiara il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore -. Quello che continua a essere preoccupante, invece, nonostante i ripetuti appelli della comunità scientifica, è la percentuale di donne incinte non ancora vaccinate: metà delle future mamme non si è sottoposta alla profilassi vaccinale. Questo può rappresentare un problema anche dopo il parto perché i neonati, che sono particolarmente fragili, sono a rischio infezione e l’unica maniera per proteggerli è creare attorno a loro un ambiente sicuro, facendo in modo che i genitori e, più in generale chi se ne prende cura, siano vaccinati”.
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