A cinque anni dall’accordo Italia-Libia, Medici senza frontiere (Msf)lancia un appello al presidente Sergio Mattarella affinché l’Italia torni a rispettare gli obblighi di protezione e assistenza delle persone. “Presidente – dichiara Claudia Lodesani, presidente di Msf –, dedichi un passaggio del suo discorso di insediamento a questa urgenza e chieda al Parlamento di cancellare gli accordi Italia-Libia. Intesa mai ratificata dallo stesso Parlamento, ma la cui attuazione ha creato un sistema di sfruttamento, estorsioni e abusi a cui sono sottoposti migranti e rifugiati in Libia”. A cinque anni dall’accordo Italia-Libia, sono infatti sempre più numerose le prove che dimostrano come le politiche di contenimento dei flussi migratori perpetuino in Libia violenza, respingimenti, sfruttamento e detenzione arbitraria e alimentino nel Mediterraneo il numero delle morti in mare. “Le persone intercettate in mare non possono essere riportate in Libia dove violenza e brutalità sono la quotidianità per migliaia di migranti e rifugiati”, ribadisce Msf. Nel novembre 2021, la missione conoscitiva indipendente sulla Libia delle Nazioni Unite ha definito queste violazioni crimini contro l’umanità. “Nonostante ciò – sottolinea l’organizzazione medico-umanitaria –, l’Italia e l’Ue non solo continuano a chiudere gli occhi di fronte a questi crimini, ma continuano ad aiutare la guardia costiera libica a migliorare la propria capacità di sorveglianza marittima, fornendo aiuti economici e risorse tecniche”.