Il Rapporto “Sauvé” sugli abusi commessi in Francia nella Chiesa cattolica e le sue raccomandazioni giuridiche sono stati al centro di un incontro che si è tenuto ieri tra la Chiesa cattolica e il governo. A darne notizia è il quotidiano cattolico francese La Croix. Alla riunione – che si tiene annualmente – erano presenti con il primo ministro Jean Castex, i ministri dell’Interno, Gérald Darmanin, della Giustizia, Éric Dupond-Moretti, della Salute, Olivier Véran, della Coesione territoriale, Jacqueline Gourault, nonché il segretario di Stato per gli Affari europei, Clément Beaune, e il segretario di Stato per la Protezione dell’infanzia, Adrien Taquet. La delegazione della Chiesa cattolica era invece composta da mons. Celestino Migliore, nunzio apostolico in Francia, mons. Éric de Moulins-Beaufort, arcivescovo di Reims (Marna) e presidente della Conferenza episcopale di Francia, i due vicepresidenti mons. Dominique Blanchet, vescovo di Créteil (Val-de-Marne), e mons. Olivier Leborgne, vescovo di Arras (Pas-de-Calais), nonché padre Hugues de Woillemont, segretario generale. “La discussione sulle conseguenze giuridiche del rapporto Ciase è stata molto interessante”, ha sottolineato mons. Éric de Moulins-Beaufort. “Abbiamo potuto spiegare cosa avevamo fatto e il ministro della Giustizia ci ha detto di aver apprezzato le raccomandazioni della Commissione Ciase dal punto di vista giuridico”. Nel corso della riunione, durata due ore, i vescovi hanno potuto parlare anche di migrazioni e integrazione e, nel presentare il loro ultimo documento scritto sulle prossime elezioni presidenziali, hanno espresso le loro preoccupazioni sui temi dell’aborto e del fine vita. Si è parlato anche di Europa e delle sfide della presidenza francese dell’Unione europea. Voluto nel 2002 da Lionel Jospin per stabilire un quadro di dialogo regolare, l’incontro annuale tra il governo e la Chiesa di Francia festeggiava il suo 20° anniversario.