Il 2022 sarà un anno particolare per il monastero di San Vincenzo. Il prossimo 23 aprile saranno cinquecento anni dalla nascita di Santa Caterina de’ Ricci, la mistica domenicana che ha legato indissolubilmente il proprio nome a Prato, città in cui ha vissuto gran parte della vita. Per questo motivo assumono un significato particolare le tradizionali feste in onore della Santa che ogni anno si celebrano i primi di febbraio. Caterina morì il 2 febbraio 1590, ma la sua festa liturgica, per la concomitante ricorrenza della Presentazione di Gesù al Tempio, conosciuta anche con il nome popolare di “Candelora”, si celebra il 4 febbraio. Quel giorno alle ore 17,30 è in programma nella basilica di San Vincenzo la messa presieduta dal vescovo di Prato, mons. Giovanni Nerbini.
Domani, martedì 2 febbraio, alle ore 8 messa celebrata da don Marco Pratesi; alle 17,30 da don Alessandro Magherini. Giovedì 3 febbraio alle ore 8 celebra don Serafino Romeo; alle 17,30 padre Matteo Pedrini. Venerdì 4 febbraio, festa della Santa di Prato, alle 8 messa celebrata da don Luciano Pelagatti; alle 10,30 padre Damiano Grecu (parroco di Gesù Divino Lavoratore) e, alle 17,30, messa solenne presieduta dal vescovo. Tutti i giorni alle 7,30 recita delle lodi e alle 17 canto dei vespri. La liturgia è animata dalle monache e le messe sono concelebrate dal rettore don Paolo Baldanzi.
Come avvenuto dall’inizio di questa pandemia, la comunità monastica ha deciso di non tenere le processioni che tradizionalmente accompagnano questa festa. “L’attuale situazione dei contagi consiglia prudenza”, dicono le monache.
Tv Prato trasmetterà in diretta, per tutto il mese di febbraio, la celebrazione delle messe feriali dalla basilica di San Vincenzo: alle 17 recita del rosario (durante i tre giorni di festa ci sarà il canto dei vespri) e alle 17,30 celebrazione eucaristica.
Nelle prossime settimane saranno rese note le iniziative pensate per omaggiare l’anniversario dei 500 anni dalla nascita di Santa Caterina, che, subito dopo la sua morte, era già chiamata “la Santa di Prato”. Caterina de’ Ricci, mistica domenicana è vissuta tra il 1522 e il 1590, e quando nel 1746, è stata canonizzata, il comune di Prato la proclamò compratrona della città. Il 24 agosto 1542 nel monastero avvenne un fatto prodigioso: il Cristo in legno presente in una cella si staccò dalla croce per abbracciare S. Caterina de’ Ricci. Fu uno dei miracoli più stupefacenti che si raccontano della vita della Santa. A testimoniarlo furono le consorelle che assistettero al prodigio: il Crocefisso chiese alla Santa tre processioni di espiazione per i peccatori. Così, da quasi cinque secoli, le monache domenicane non sono mai venute meno a quella richiesta. Per tre giorni, il 22, il 23 e il 24 agosto, ogni anno, le claustrali all’interno dell’antico monastero portano in processione quello stesso Crocifisso che abbracciò Santa Caterina de’ Ricci.