“Noi viviamo in un mondo in cui confondiamo la certezza con la sicurezza: sicuro è il cammino, incerto è il traguardo. Nei momenti difficili è istintivo accogliere la prima proposta di sicurezza che ci mette al riparo da ogni problema, da ogni difficoltà. Ciò che conta è non avere più interrogativi, più rischi. Ma un mondo senza rischi non esiste. È pura utopia! Come è possibile vivere senza correre il pericolo di restare delusi?”. Sono queste le parole di mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri, contenute nella lettera del mese di febbraio destinata ai giovani che parte dalla riflessione sui 10 anni della sua nomina episcopale, ricordando i sogni giovanili e l’incertezza delle tappe della vita. “Non dobbiamo perdere tempo!”, l’incoraggiamento del presule che invita a camminare ed impegnarsi sfidando i limiti della sicurezza del risultato, seguendo la via proposta dal Signore. “Il traguardo si raggiunge, ma talvolta è diverso da ciò che avevo previsto o sognato. È la gioia di camminare insieme con il Signore e la comunità nella quale vivo, a cominciare dalla famiglia. Vivere da soli è avere paura”. Mons. Leuzzi invita i giovani a camminare insieme agli altri, perché, seppur più lentamente, si può arrivare più lontano, sfidando la paura e tirando fuori il meglio di sé, raggiungendo traguardi che diventano dono per gli altri. “Il traguardo raggiunto senza camminare si consuma in un giorno; quello raggiunto dopo un cammino, talvolta faticoso e lungo, resta nel tempo. È ciò che ci dona Gesù che, dopo il Battesimo al fiume Giordano, ha voluto camminare con noi perché i nostri traguardi non fossero passeggeri ma per sempre”, le parole del vescovo di Teramo-Atri che spinge i giovani a non avere paura dell’orizzonte, preparandosi ad essere protagonisti e non spettatori: “Lo spettatore ha paura, mentre il protagonista è coraggioso! Dalla sicurezza passa alla certezza: è la certezza di chi non ha perso tempo e cammina spedito verso nuovi traguardi. Non sei solo. Con te c’è la Chiesa che cammina con il Signore”.