Il 2022 segna il 70° anniversario della Corte di giustizia dell’Unione europea, istituzione nata ufficialmente il 4 dicembre 1952 a Lussemburgo, quando i suoi primi membri assunsero le funzioni, nel corso di tre giornate dedicate al tema “Una giustizia vicina al cittadino”. L’italiano Massimo Pilotti ne fu il primo presidente. La Corte ha il compito di assicurare “il rispetto del diritto nell’interpretazione e nell’applicazione” dei trattati, spiega il sito della Corte, e quindi “controlla la legittimità degli atti delle istituzioni dell’Unione europea”, “vigila sull’osservanza da parte degli Stati membri degli obblighi derivanti dai trattati”, “interpreta il diritto dell’Unione su domanda dei giudici nazionali”. Quando nacque, come Corte di giustizia della Comunità del carbone e dell’acciaio, era composta da 7 giudici e 2 avvocati generali. Oggi nella Corte siedono 27 giudici, uno per Paese membro, e 11 avvocati generali, mentre il Tribunale, costituito nel 1988, è composto da 54 giudici, due per Stato. Nel corso di questo 2022 la Corte ha ripercorso la storia della sua esistenza, raccontandone le tappe, anno dopo anno, con la parola chiave “la Corte in 70 giorni”. Inoltre, nel quadro delle manifestazioni per questo speciale anniversario, si è svolto dal 4 al 6 dicembre alla Corte di giustizia dell’Unione europea, un Forum dei magistrati straordinario, a cui hanno partecipato i membri della Corte di giustizia e del Tribunale dell’Unione europea, i presidenti delle Corti costituzionali e supreme di tutti gli Stati membri, nonché i presidenti della Corte europea dei diritti dell’uomo e della Corte dell’Associazione europea di libero scambio.
Per la Corte, che per il 2022 ha un bilancio di 465 milioni di euro, lavorano 2.250 persone, il 43% delle quali si occupa del servizio di traduzione giuridica e interpretazione per le 24 lingue ufficiali e le 552 combinazioni linguistiche. Dal 2015 la Corte è presieduta dal belga Koen Lenaerts.