In quale modo lo shock pandemico ha “impattato” sul sistema produttivo italiano? Le sollecitazioni innescate dalla ripresa, vedono le imprese italiane adeguatamente strutturate, anche rispetto alle grandi transizioni in atto (energetica, digitale) ulteriormente condizionate dal conflitto in Est Europa? Come le banche italiane, anche quelle di minori dimensioni, stanno sostenendo questi processi? Sono, queste, alcune delle domande cui intende dare risposta il Rapporto “Met – Monitoraggio imprese territorio 2022” dal titolo “Le imprese dopo la pandemia” (edito da Ecra) che raccoglie i risultati di una rilevazione su oltre 20mila imprese industriali e dei servizi e che sarà presentato a Roma martedì 13 dicembre, nella sede dell’Istituto “Luigi Sturzo” (via delle Coppelle, 35), con inizio alle 16.30.
La presentazione è organizzata da Federcasse in qualità di promotrice del “Rapporto Met 2022”, con le conclusioni affidate al direttore generale di Federcasse, Sergio Gatti.
Dal Rapporto Met 2022, emerge che, “dopo le crisi finanziarie 2008 e 2011, la reazione del sistema economico nazionale e di quello industriale è stata lenta e parziale sul piano dei volumi produttivi e dei risultati economici. In occasione dello shock pandemico la reazione, viceversa, è stata immediata e totale. Le cause sono state diverse e riferibili a numerosi attori”. Una parte del merito va “alle politiche mondiali, europee e nazionali, che sono state coerenti tra loro e con un sostegno finanziario diretto e di supporto alla domanda aggregata estremamente rilevante”, ma almeno una parte del merito di questa reazione va attribuito “alle condizioni di un sistema produttivo nazionale che è arrivato alla crisi Covid in situazioni più solide rispetto agli anni immediatamente precedenti al 2008 sul piano delle strategie di crescita e di irrobustimento della struttura finanziaria e reale”. Le Bcc, banche cooperative di comunità, confermano la propria attitudine (già evidenziata nel Rapporto Met 2021) “ad accompagnare concretamente e con soddisfazione i processi di sviluppo delle micro e piccole imprese più dinamiche (cd. ‘Imprese 4.0’) e di quelle vocate all’export. Migliori performance delle imprese clienti Bcc sul terreno delle iniziative green e sostenibili”.
Nel volume vengono inoltre scandagliati i numerosi aspetti della ripresa e, nonostante molti andamenti positivi, si segnalano motivi di preoccupazione legati a indicatori di rallentamento nel processo di modernizzazione delle imprese che potrebbero non essere solo oscillazioni congiunturali, ma rappresentare il segno di un’inversione di tendenza preoccupante e da monitorare. Infine, si presentano indicatori dettagliati dello stato delle imprese con riferimento alle grandi trasformazioni in programma, quella digitale e quella ecologico-energetica, rispetto alle quali avere un dato di partenza, prima degli interventi del Pnrr, rappresenta una informazione essenziale.
I lavori si potranno seguire attraverso il canale YouTube di Federcasse e la pagina Facebook Bcc Credito cooperativo.