Vita prenatale: Pav, il 13 dicembre presentazione online di un volume su screening e diagnosi

Un contributo scientifico qualificato e interdisciplinare, aggiornato ed equilibrato su un tema delicato e complesso: screening e diagnosi prenatale. Lo offre il volume “La sfida della vita. Screening e diagnosi prenatale” (Piccin editore), curato dalla Pontificia Accademia per la vita (Pav) e che verrà presentato on line il 13 dicembre (ore 15-17) . Per partecipare è necessario iscriversi al link: us06web.zoom.us.
“Troppo spesso – scrive nella prefazione mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pav – si dimentica che le nuove tecnologie, aprendo nuove possibilità di scelta, in realtà non solo ne chiudono altre, ma anche dispongono un quadro di interpretazione complessivo dei fenomeni e ‘fanno cultura’. Inoltre, la complessità e la quantità dell’informazione non semplificano il processo decisionale, ma lo espongono a nuove tensioni emotive e a forti condizionamenti socio-culturali. Infine, a tutto ciò si aggiungono le interferenze procurate da interessi di tipo commerciale che spingono per una diffusione delle tecniche, senza tener adeguatamente conto del loro impatto e della delicatezza nella gestione dei dati che ne derivano”.
“Il testo – prosegue Paglia – costituisce una solida base conoscitiva, espressione di un consenso tra esperti con diverse competenze, per operare con consapevolezza critica e atteggiamento costruttivo” e si presenta così “come preziosa risorsa per favorire un accompagnamento che consenta a tutti coloro che sono coinvolti in questi percorsi – genitori, piccoli pazienti (nascituri o neonati), operatori sanitari, responsabili della sanità – di essere tutelati nei loro diritti e di assumere quelle responsabilità che a ciascuno competono”. Riscontri positivi sono arrivati anche da rappresentanti delle tradizioni religiose ebraica, islamica e buddista, riportati alla conclusione del volume. All’evento del 13 dicembre interverranno, oltre a Paglia, il cancelliere Pav, Renzo Pegoraro; Elsa Viora, presidente Associazione ospedalieri ginecologi e ostetrici; Leonardo Caforio (Ospedale Bambino Gesù); Domenico Arduini (Università Tor Vergata).

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