Si è ufficialmente insediato ieri il Tribunale penale canonico nazionale (Tpcn) della Conferenza episcopale francese. “Si occuperà dei reati canonici commessi da chierici o laici”, spiega una nota, e sostituirà “in materia penale i tribunali diocesani o interdiocesani che esistono in Francia”. La sua istituzione è stata decisa dai vescovi francesi nella plenaria del marzo 2021, in risposta a una delle raccomandazioni della Ciase, la Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa, vale a dire garantire “giudizi collegiali e l’integrazione non solo di preti esperti, ma anche di giudici e altri collaboratori laici specificamente preparati”. Dei 13 membri che ne fanno parte, infatti, 8 sono sacerdoti e 5 laici, di cui 4 donne. A presiederlo è padre Albert Jacquemin. La scelta dei vescovi nasce anche dalla necessità di “allontanare la trattazione delle cause dalle diocesi dove sono stati commessi i fatti” e di “rafforzare le competenze e armonizzare la giurisprudenza”. Il Tpcn sarà chiamato a giudicare casi che riguardano “offese contro la fede e l’unità della Chiesa, contro le autorità ecclesiastiche e l’esercizio delle funzioni (es. reati finanziari), contro il buon nome, relativamente agli obblighi speciali cui sono vincolati chierici e religiosi, nonché alcuni su delitti contro la vita, la dignità e la libertà umano (ad esempio aggressioni sessuali su adulti)”. Restano invece di competenza della Santa Sede i reati sessuali contro i minori, i reati contro i sacramenti o i casi che coinvolgono i vescovi, fatta salva la possibilità, caso per caso, di delegare al Tpcn la responsabilità su alcuni procedimenti.