“L’ipocrisia è un pericolo grave! Per questo il Battista – come poi anche Gesù – è duro con gli ipocriti”. Ad esclamarlo è stato il Papa, durante l’Angelus di ieri, a cui secondo la Gendarmeria vaticana hanno partecipato circa 25mila persone. “Per accogliere Dio non importa la bravura, ma l’umiltà”, ha spiegato Francesco: “Questa è la strada per accogliere Dio, non la bravura”. “L’Avvento è un tempo di grazia per toglierci le nostre maschere – ognuno di noi ne ha – e metterci in coda con gli umili; per liberarci dalla presunzione di crederci autosufficienti, per andare a confessare i nostri peccati, quelli nascosti, e accogliere il perdono di Dio, per chiedere scusa a chi abbiamo offeso”, l’appello del Papa: “Così comincia una vita nuova. E la via è una sola, quella dell’umiltà: purificarci dal senso di superiorità, dal formalismo e dall’ipocrisia, per vedere negli altri dei fratelli e delle sorelle, dei peccatori come noi, e in Gesù vedere il Salvatore che viene per noi – non per gli altri, per noi – così come siamo, con le nostre povertà, miserie e difetti, soprattutto con il nostro bisogno di essere rialzati, perdonati e salvati”. “Con Gesù la possibilità di ricominciare c’è sempre”, ha assicurato Francesco: “Mai è troppo tardi, sempre c’è la possibilità di ricominciare”.